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11 Apr 2016
Alessandria – La voce di Fabrizio Palenzona si è alzata forte tra i sussurri dei relatori al tavolo del convegno “Alessandria che sarà”, promossa dalla lista Al Centro del vicesindaco Giancarlo Cattaneo, ed è arrivata anche a Novara, dove erano in corso gli Stati generali della Logistica, che hanno visto protagonisti letre regioni del nord Ovest, Piemonte, Liguria e Lombardia. Mentre a Novara si firmano protocolli d'intesa, ad Alessandria si guarda all'orto di casa, dove il prossimo anno si voterà per il rinnovo dell'amminsitrazione. Ad aprire il cancello dell'orto è stato però il super ospite, Fabrizio Palenzona. Una bella sferzata d'aria per l'asfittico dibattito politico tutto alessandrino. Gli amministratori in carica (il sindaco Rita Rossa, il vece Cattaneo, e l'assessore Marcello Ferralasco) sono ancora alle prese con il dissesto e dopo dissesto, con la difesa dell'operato dei quattro anni di governo cittadino, con i temi – importanti, per carità – dell'urbanistica e del commercio, grazie anche al contributo di un brillante Roberto Cava. Palenzona guarda oltre.
La logistica è fallita? “Non ha funzionato per l'egoismo e la stupidità di Genova, che ha distrutto il porto”, dice, ma “c'era anche prima di me, non l'ho inventata io, per Gavio. Io l'ho promossa, da amministratore, l'imprenditore c'era”.
C'era e ci sarà, con o senza Terzo Valico. Passa da Suez (“che ha raddoppiato”) e dalla Svizzera che inaugura a breve la nuova galleria. E Alessandria è sempre lì in mezzo.
Ma occorre pensare che la movimentazione delle merci non è solo Alessandria, o Novara, bensì è tutto il nord Ovest, e che il porto non è “solo Genova”.
“Noi siamo andati a dirlo a Basilea, nel 1996. Nel frattempo gli Svizzeri ci hanno creduto e a breve inaugurano la nuova galleria del San Gottardo, alla presenza di tutti i capi di Stato”, mentre in Italia si litigava ancora tra Savona e Genova, tra Alessandria, Novara e Domodossola.
E' tardi ormai per Alessandria? “Abbiamo perso tempo”, questo non lo nega, Palenzona. Ma dietro la Liguria, c'è comunque l'alessandrino, prima del novarese. “Se fanno il buco del terzo valico, sbuca qui, non a Novara..”
Cosa manca, allora, per non perdere altri treni o altri Teu (l'unità di misura della logistica, in container)? “Una classe dirigente”, che non è solo politica, è anche imprenditoriale.
Mancano i terminali, “e Genova da sola non basterebbe”.
Quindi? “Bisogna avere le idee chiare”, dice Palenzona, e soprattutto i contatti giusti: con gli operatori, in primo luogo, quelli che se la giocano sul piano internazionale. Aponte, ad esempio, uno dei tre maggiori operatori d'Europa che ha fatto il suo quartier generale a Valencia (ma “la madre è sepolta a Castelceriolo” ricorda big Fabrizio, per indicarne una radice alessandrina). Avere “regole certe”; avere la consapevolezza che “la Svizzera vorrà guadagnare sui buchi che ha fatto nelle Alpi”, e che da lì ci passeranno 10 milioni di Teu, in qualche modo, "sia che le merci arrivino da sud, sia che arrivino da nord".
“Dobbiamo essere capaci di avere un sistema, di andare da Renzi o da Delrio, con le giuste alleanaze, dicendo che noi ci siamo e che servono garanzie, altrimenti facciamo altro dei nostri scali, una Disneyland, piuttosto”. O la va, o la spacca.
Fonte: ALESSANDRIA NEWS