News

26 Feb 2016

La Settimana Confederale

ugge_19

 

A cura del Presidente Paolo Uggè.

 

SITUAZIONE GENERALE 

 

Nessun segnale concreto da parte del Ministero sui temi che riguardano il settore. Questo ha indotto l’Unatras ad assumere una posizione molto critica e determinata nei confronti di una situazione che non è più a lungo sostenibile. La lettera inoltrata al Presidente del Consiglio ed al Ministro è pubblicata sul sito. È anche stato effettuato un intervento presso l’agenzia delle Dogane sulla questione delle spese non documentate per le quali si resta in attesa di una soluzione.

 

Abbiamo sempre detto che ostacoli se ne possono sempre generare ma questi debbono essere affrontati e risolti insieme. Le rappresentanze dell’autotrasporto non possono essere utilizzate come “usa e getta”. Se con il loro intervento responsabile è stato possibile trovare soluzioni su particolari argomenti delicati, non è corretto lasciarle sole a fronteggiare le pressanti e giustificate richieste degli operatori che attendono i risultati che sono stati loro promessi. Vi sono provvedimenti che possono essere velocizzati e non si comprende la ragione per la quale, anche a fronte di ripetute richieste, si debba riscontrare il silenzio. Noi sappiamo bene quali e quante possano essere le ragioni del dilungarsi dei tempi. Cerchiamo di essere comprensivi. Ma a tutto c’è un limite. La speranza è che nella prossima settimana qualcosa di concreto, dopo la presa di posizione che l’Unatras ha assunto, si determini.

 

A proposito di Unatras: “C’era una volta l’Unione. Ufficialmente esiste ancora ma la rottura è palesemente insanabile” così inizia un articolo riportato da una rivista del settore che prende lo spunto dalle dichiarazioni di chi insiste nel sostenere affermazioni non rispondenti alla realtà. Affermare che lo Stato non rimborsa le aziende ma delle sovrastrutture create ad arte, è una distorsione della realtà. Si vuole mettere in discussione il sistema solidaristico favorito dalla Costituzione? Se quanto sostenuto fosse vero sarebbe grave. Destinatari delle riduzioni compensate sono i singoli operatori. Basta saper leggere il decreto. Non voglio dare credito a chi sostiene maliziosamente che questa “fobia” sia conseguente all’esclusione dal Cda della cooperativa collegata con l’organizzazione della quale chi rilascia certe dichiarazioni è parte importante. Occorre saper accettare le regole che, per una società cooperativa, prevedono che le decisioni spettino ai soci. Si ritiene siano state commesse delle irregolarità? Ci si rivolga agli organismi competenti. Non si infanghi il lavoro di chi opera su mandato dei propri soci anche perché (cosa che mi sento di escludere) sembra che anche la Sua organizzazione  trarrebbe vantaggi, partecipando alla sottrazione dei rimborsi che lo Stato destina agli operatori. Non è così! Certamente sarà stata male interpretata. La speranza è che si chiariscano perché con queste uscite estemporanee non si rafforza la rappresentanza. 

 

Intanto i dati sulla situazione della nostra economia continuano ad essere altalenanti e contraddittori. Se è vero che nel 2015 il traffico merci è cresciuto (occorrerebbe scorporare, lo abbiamo già detto, se il fatturato che cresce sia veramente conseguente all’incremento di prestazioni di trasporto delle imprese italiane o il dato sull’incremento del traffico sia di imprese estere) è altrettanto vero che prosegue l’incremento della pressione fiscale, che non va considerata solo a livello nazionale ma anche tener conto delle imposte locali.

 

La riduzione della spesa pubblica, secondo la Corte dei Conti, è stata un parziale insuccesso e, da ultimo ma non ultimo, le previsioni della crescita per l’anno in corso, secondo l’Ocse, si riducono di uno 0,4% (dall’1,4 all’1 per cento).

 

In questo quadro è possibile individuare forse una parte delle difficoltà che incontra il Governo ma ciò che deve essere ben chiaro è che le imprese di trasporto la riduzione delle spese l’hanno già attuata e non certo in modo irrilevante.


Le recenti decisioni assunte dal Governo elvetico sulla funzionalità delle dogane e quella dell’Austria che per contenere i flussi migratori ha reintrodotto controlli alle frontiere, ribaltano sull’attività delle imprese nazionali costi ulteriori. Noi quando la decisione austriaca era appena stata annunciata avevamo lanciato una proposta ed era quella di creare una corsia per i mezzi dei paesi Ue per non interrompere la libera circolazione delle merci e limitare i controlli a quelli provenienti da paesi extra Ue, obbligando quest’ultimi a far conoscere i dati dell’impresa, dell’autista e sulla merce trasportata sette giorni prima. Nessun segnale è però giunto dal nostro Governo ed oggi ci troviamo a subire le conseguenze di decisioni che gravano in modo particolare sulla nostra economia. Anzi temiamo che con il passare del tempo la situazione rischi di divenire ingestibile e ci si possa attendere qualche iniziativa spontanea di protesta soprattutto al valico del Brennero.

 

Per quanto riguarda la Svizzera l’intenzione del Governo è quella di procedere alla chiusura doganale di 12 uffici doganali, nonché di chiudere al sabato tutti gli uffici doganali. Nelle giornate di sabato il traffico di transito internazionale sarà canalizzato solo verso quattro punti.

 

Le conseguenze, anche in questo caso, sono immaginabili. Il nostro Ministero è all’oscuro anche se nello stesso programma elvetico è prevista la trasmissione di informazioni alla Commissione europea oltre che ai paesi confinanti.

 

Signori del Governo aspettiamo passivamente che succeda qualcosa o preferiamo prevenire? (per la cronaca i dati Istat attestano una flessione dell’export del 2,2% e dell’import del 3,5%). Sarà forse il caso di occuparsene?

 

INTANTO…..

 

Dagli uffici della Comunità non si hanno notizie su cosa ne pensino dei bonus ecologici (treno/nave), notizie direttamente assunte in sede europea lascerebbero intendere che sono poco informati; non è ancora stata individuata la soluzione per gli autisti che operano nei traffici internazionali; manca la circolare relativa alla applicazione del 46 ter; le risorse sulla riduzione dei pedaggi sembra siano state trasferite ma si assiste ad uno scarica barile tra autostrade e Ministero. Mi fermo qui.

 

E POI…….

 

La complessa situazione politica non aiuta. L’opposizione che mira a divenire maggioranza assume, almeno in alcuni leaders, atteggiamenti demenziali; la maggioranza offre esempi di insipienza arrivando a proporre tagli sulle pensioni per estendere il beneficio della reversibilità alle coppie di fatto, anche dello stesso sesso. I Costituenti vollero introdurre il principio della reversibilità della pensione al coniuge in vita per aiutare nucleo centrale riconosciuto dalla Costituzione, cioè dalla famiglia. Il mio ragionamento deriva da una preoccupazione di compatibilità economica e non intende esprimersi su aspetti etici. Ciò che voglio evidenziare è che la nuova spesa che si determinerà dovrà trovare la copertura. Il rischio che si intervenga con tagli ai trasferimenti alle imprese è dunque molto probabile. Noi non riteniamo di dover essere tra i destinatari. Abbiamo già dato!

 

Onde evitare reazioni di chi fatica a collegare il cervello con la parola ribadisco che l’osservazione non è contro le Unioni di fatto siano tra persone dello stesso sesso o etero. Vedere i partiti azzuffarsi su un tema etico, che merita riflessione ed una discussione approfondita, anziché trovare soluzioni utili all’economia, a me, desta preoccupazione. Per questo lo metto in evidenza. 

 

IL CONVEGNO DI FERCARGO A MILANO

 

Partecipazione nutrita al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano dove si è affrontato un argomento fondamentale per la mobilità del Paese. Nel mio intervento ho rilanciato la necessità di concentrare le iniziative su quattro aspetti: adeguare le regole e le infrastrutture come quelle di altri Paesi (lunghezza e portata dei treni, terminals adeguati); rilancio delle autostrade viaggianti utilizzando i binari dell’Alta velocità; intensificazione dei controlli per il rispetto delle regole sui tempi di guida e di riposo; messa a disposizione delle risorse in tempi brevi, ma soprattutto nessuna penalizzazione alla modalità stradale in quanto la logica degli interventi deve essere riservata all’insieme delle modalità. Altrettanto ho espresso la nostra contrarietà a finanziare tratte già esistenti e quindi pensare a tratte di traffico combinato superiore ai 300 kilometri, onde evitare di finanziare i soliti noti. Queste in sintesi le mie proposte. 

 

PUBBLICATO IL DECRETO SULLE APNEE NOTTURNE

 

Superficialmente si potrebbe affermare che “tanto tuonò che piovve”. Il testo del decreto, da una prima lettura non sembra creare preoccupazioni a chi soffre di tale patologia, se non per i rischi connessi con la propria salute. Leggendo il decreto infatti, mentre da un lato evidenzia i rischi connessi alla presenza del fenomeno delle apnee notturne, dall’altro sembra rinviare tutto ad una autodichiarazione con la quale il conducente, in sede di rinnovo della patente, attesti o meno l’esistenza del fenomeno. Non si comprende quale sia la ratio di tale decisione. Se la preoccupazione scientifica non fosse reale perché è stata emanata una simile normativa; se invece lo fosse, e quindi la salute e l’incolumità dei conducenti ma anche degli utenti della strada sarebbe a rischio, le disposizioni sono inadeguate e inefficaci. Temiamo che vi possano essere sviluppi su tale questione e, come abbiamo fatto fino ad oggi, terremo alta l’attenzione. Troppi sono gli interessi coinvolti. Persone, assicurazioni, consumatori, rappresentanti dei lavoratori, responsabilità personale di medici, etc. il processo è appena iniziato, anche perché il decreto parla di un periodo transitorio.

 

SEMPRE IN TEMA DI SICUREZZA E SANITA’

 

Una sentenza della Cassazione mette a rischio la validità degli esami clinici che attestino l’utilizzo delle droghe. L’esito dell’esame non dimostrerebbe, questa la teoria della Cassazione, che il conducente si trovi in stato alterato al momento della guida ma solo che avrebbe fatto uso di sostanze in passato. Un distinguo giuridico certamente molto utile per i legali che aumenterà il rischio di decisioni difformi. Ma dopo la decisione della depenalizzazione del reato di guida senza patente questo orientamento non fornisce un contributo all’applicazione delle norme. E fa emergere la scarsa preparazione di chi affronta queste normative. Lo diciamo da tempo, ahimè inascoltati.

 

CONFCOMMERCIO SULLE RETI DI IMPRESA

 

“Una rete che funziona nasce da una scintilla, da un innamoramento tra imprese che vogliono fare un pezzo di strada insieme. Le reti sono anche un cambiamento culturale. Il problema delle dimensioni si supera con la collaborazione”. Così il Presidente Sangalli sul tema delle reti di impresa di è espresso in un convegno a Milano che ha fatto seguito a quello tenutosi a Modena, avente per oggetto il mondo dei trasporti e che ha visto la presenza del nostro Vice Presidente Lanzi. Un tema sul quale riflettere perché potrebbe essere una risposta ai tanti problemi degli operatori che intendono crescere. Non posso ancora una volta evidenziare che anche questa evoluzione rafforza le ragioni della necessità di stipulare un contratto di lavoro per il nostro settore.

 

LE NORME CONTRO IL CABOTAGGIO ABUSIVO FUNZIONANO

 

Giungono notizie che quando i controlli vengono effettuati in modo appropriato, anche per le modifiche che le federazioni responsabili hanno concordato con l’ultima intesa con il Governo, gli irregolari vengono sanzionati. Aver spostato l’onere della prova su chi effettua operazioni di cabotaggio è stata la chiave di volta. Questo è il frutto della collaborazione con gli uffici preposti ma anche la dimostrazione che talvolta le federazioni dei risultati li raggiungono e questi fatti, uniti a segnalazioni di cambiamenti positivi nei rapporti con la committenza più attenta a scegliere vettori regolari di quanto non lo fosse nel passato, con la ripresa degli ordinativi di veicoli industriali (dati Unrae), sono una conferma che la strada può essere quella giusta.

 

Ecco perché, conoscendo l’importanza delle norme esplicative per i tutori dell’ordine, ci permettiamo di insistere per una rapida emanazione della circolare sull’articolo 46 ter. Non costa nulla e funziona!

 

Alla prossima.

 

Paolo Uggé
 

 

Fonte: CONFTRASPORTO

Verizon Connect
Grimaldi Group
sogedim
C2A
SP TRANS
Aziende Green su Transportonline
TN Trasporto Notizie