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03 Feb 2016
C’è un detto salentino che dice: «A casa bruciata metti fuoco». È un po’ la considerazione di chi non ha più nulla da perdere e quindi, di fronte a un problema, prova a mettercene sopra un altro, sperando di cancellarlo. Ed è stata forse la considerazione che ha fatto un autista di 57 anni che qualche giorno fa transitava lungo la statale 16 (Adriatica) nei pressi di Ravenna. Quando all’improvviso si è trovato davanti una pattuglia della locale polizia municipale, l’uomo ha avuto un sobbalzo, un accelerazione del battito cardiaco perché sapeva che sotto alla cabina del suo camion, sul giunto del cambio c’era la classica calamita per scongiurare le registrazioni del tachigrafo digitale. A quel punto non ha avuto dubbi e ha cercato «di mettere fuoco» a questo problema. In altre parole, non appena ha visto la paletta della polizia che si alzava, ha spinto sull’acceleratore per cercare di farla franca. Speranza mal riposta, anche perché come fa un camion a fuggire a un’auto lungo l’Adriatica? Tant’è che dopo appena quattro chilometri, l’autista – turco di cittadinanza, ma residente in Austria – è stato raggiunto e fermato.
Ma a casa bruciata, anche a quel punto, ha cercato di mettere altro fuoco. Perché, prima ancora di subire un controllo, ha tirato fuori il portafoglio e ha cercato di corrompere gli agenti offrendo loro dei soldi. E di fronte al rifiuto degli uomini in divisa alzava addirittura la posta. Poi, quando ha capito che con quella tecnica c’era poco da fare, si è infilato sotto al trattore nel tentativo disperato di rimuovere la calamita. Leggi tutta la notizia
Fonte: UOMINI E TRASPORTI