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18 Nov 2015
Le indagini dell'operazione "Fuel Card" hanno preso il via circa due anni fa, quando in Austria e Germania è scattato l'allarme per i numerosi furti di schede carburante avvenuti ai danni di alcune ditte di autotrasporti, e si sono concluse negli ultimi giorni con l'arresto di due autotrasportatori rumeni, mentre un altra persona è stata colpita da un'ordinanza di misura cautelare e una quarta invece risulta indagata.
L'organizzazione trans-nazionale è stata sgominata dalla Polizia Stradale scaligera, che ha collaborato con le autorità tedesche e austriache, eseguendo le misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Verona nei confronti dei quattro uomini, tutti residenti nella provincia. Questa articolata operazione, ha portato gli agenti ad effettuare diverse perquisizioni in abitazioni e sui mezzi di trasporto, che hanno permesso loro di sequestrare carte carburante rubate, arnesi da scasso, cisterne di gasolio ed un trattore stradale.
Da circa due anni in alcune stazioni di servizio della provincia veronese si sono registrati, sempre più frequentemente, ingenti rifornimenti di gasolio effettuati con delle schede carburante che risultavano poi rubate. Questi dati sono stati quindi incorciati con le segnalazioni provenienti dalle forze dell'ordine austriache e tedesche, che segnalavano appunto il crescente fenomeno di questo tipo di furti ai danni di alcune ditte locali di autotrasporti. Da lì hanno preso il via della accurate indagini, svolte sia con metodi tradizionali che con l'ausilio di tecnolgie moderne, che hanno consentito agli uomini della Polstrada scaligera di risalire agli autori dei colpi: si trattava di un'organizzazione criminale composta da persone originarie dell'est europeo, residenti nel veronese, che risultavano essere titolari di un'impresa del settore con sede all'estero o autisti di mezzi pesanti, che una volta terminata la propria settimana lavorativa, "arrotondavano" il proprio stipendio con un'attività decisamente più redditizia.
Appostamenti, pedinamenti, riscontri video ed informatici hanno permesso di appurare che i malviventi nel corso dei fine settimana si dirgevano all'estero, in alcuni stati confinanti (soprattutto in Austria e Germania), dove depredavano le ditte locali delle schede carburante, per poi fare subito rientro in Italia. Giunti nel veronese, non davano tempo ai leggittimi proprietari di accorgersi dei colpi (e di bloccare le tessere) e si recavano subito presso le stazioni di servizio per fare il pieno: per compiere questa seconda operazione, attendevano che il distributore chiudesse, così da poter sfruttare il self-service ed eludere la sorveglianza del gestore. I casi erano due: o rifornivano direttamente autotrasportatori italiani e stranieri dietro compenso, oppure riempivano il serbatoio del proprio mezzo per poi estrarre il carburante e rivenderlo. La vendita in genere veniva effettuata presso i parcheggi utilizzati per la sosta dei veicoli dei veicoli industriali nel weekend. In queste aree veniva quindi creato un vero e proprio "discount del gasolio", dove il combustibile veniva venduto alla metà del suo prezzo di mercato. Leggi tutta la notizia
Fonte: VERONA SERA