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23 Ott 2015

Corruzione, arrestati a Roma dirigenti Anas, imprenditori e un ex sottosegretario alle Infrastrutture

IlSole24Ore

 

Tra le ipotesi di reato anche il voto di scambio

 

La Guardia di finanza ha eseguito stamattina dieci ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Roma nei confronti di 5 dirigenti e funzionari dell'Anas. Coinvolti nell'inchiesta, su diversi episodi corruttivi, anche tre imprenditori titolari di società vincitrici di appalti per importanti opere pubbliche, un avvocato e un politico, Luigi Meduri (Pd), ex sottosegretario del ministero delle Infrastrutture dal maggio 2006 al maggio 2008. Tra le ipotesi di reato contestate a vario titolo ci sarebbero, oltre all'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, anche il voto di scambio. Nell’operazione, denominata “Dama nera”, ci sono 31 indagati. Meduri è stato sospeso dall'albo degli iscritti e degli elettori dalla Commissione nazionale di garanzia del Pd.

 

Sequestrati 70mila euro a casa madre “Dama nera”
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato 70 mila euro in contanti e gioielli a casa della madre di Antonella Accroglianò, indicata come la 'dama nera', la dirigente responsabile del coordinamento tecnico amministrativo di Anas ritenuta dagli inquirenti al vertice della “cellula criminale” che operava all'interno di Anas.

 

Renzi al Tg2: chi ruba deve essere cacciato
«Pieno rispetto per gli indagati ma da parte nostra c'è la volontà di fare pulito: chi, in un'azienda pubblica, viene trovato a rubare non solo deve pagare ma deve essere cacciato senza ogni forma di perdono», ha dichiarato il premier Matteo Renzi, in un'intervista al Tg2, commentando gli arresti nell'ambito dell'inchiesta Anas. «Io credo - ha spiegato il premier - che chi corrompe o si fa corrompere non ruba solo punti alla crescita ma ruba anche un pezzo del futuro dell'Italia».

 

Pignatone: deprimente sensazione della quotidianità della corruzione
«La mia sensazione leggendo le carte, che sono prevalentemente, ma non solo, intercettazioni, è la sensazione deprimente della quotidianità della corruzione», ha detto il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, alla conferenza stampa sugli arresti nell'ambito di una inchiesta sulla corruzione in appalti Anas. «La principale indagata (chiamata la “Dama Nera”) va in ufficio per lavorare - ha riferito Pignatone - ma il suo lavoro è gestire il flusso continuo della corruzione: c'è la borsa sempre aperta, arriva qualcuno e ci mette una busta. La sensazione della lettura di queste carte è la quodidianità della corruzione vista come cosa normale», ha continuato Pignatone, che ha voluto sottolineare «l'estraneità del nuovo presidente dell'Anas, che si è insediato da poco, a queste vicende» ed è «ovviamente una parte offesa dal punto di vista giuridico».

 

Armani: collaborazione con Gdf, Anas parte offesa
«Anas sta attivamente collaborando alle indagini della Guardia di Finanza, dando il massimo supporto anche in qualità di parte offesa dai fatti oggetto di indagine, accaduti negli anni passati», si legge non a caso in una nota di Anas, nella quale il presidente, Gianni Vittorio Armani, ha espresso «piena fiducia nel lavoro della Procura di Roma, con l'auspicio che possa arrivare velocemente a fare chiarezza sui fatti ed aiutare il vertice dell'azienda a voltare pagina». Anas si costituirà in giudizio quale parte offesa.

 

Delrio: massima collaborazione con inquirenti
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio, a margine della presentazione del «Progetto fare scuola», all'auditorium dell'Enel. «Ho parlato col presidente dell'Anas Armani e ho detto di offrire la massima collaborazione agli inquirenti- ha detto Delrio - noi vogliamo assoluta trasparenza e pulizia. La lotta contro la corruzione va fatta sempre, naturalmente aspetteremo l'accertamento delle responsabilità». Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: IL SOLE 24 ORE

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