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18 Mag 2015

Camanzi: ''Meno concessioni e non permetteremo proroghe''

Andrea_Camanzi

 

''Mercato inefficiente, c'è spazio per contenere i pedaggi e usare bene i soldi pubblici''

 

ROMA. "Il mercato dei trasporti merci e passeggeri su gomma, così come si presenta oggi, è inefficiente, disomogeneo, non sufficientemente trasparente e frammentato. E questo complica la gestione di politiche di sviluppo e investimento. Ecco perché, come Autorità di regolazione, sin dall'inizio, abbiamo intrapreso le azioni previste dalle norme istitutive per creare un modello di regolazione rigoroso e scientifico, in grado d'individuare gli ambiti di gestione ottimale delle autostrade. Ci siamo chiesti quali siano le condizioni per ottenere economie di scala nella gestione delle tratte e a partire da quando e fino a che punto si ottengono vantaggi dall'integrazione delle gestioni". Il presidente dell'Authority dei trasporti, operativa dal 15 gennaio 2014, Andrea Camanzi annuncia "una serie di consultazioni" su questo metodo, destinato a trasformarsi nella prima delibera di portata generale del Garante in ambito autostradale. Settore ancora scosso dalle polemiche sulla proroga senza gara delle concessioni in essere, disposta dallo Sblocca-Italia, per ora congelata in attesa di una risposta da Bruxelles.

Presidente, lei parla di un mercato inefficiente. Perché?
"Perché è strutturato su 25 concessioni e 24 concessionari autostradali, sei differenti regimi tariffari, tratte che variano in modo molto ampio, tra poche decine di chilometri ai quasi tremila gestiti da Autostrade per l'Italia. Una frammentazione di questa natura produce inefficienze. Abbiamo 24 concessionari perché abbiamo 24 autostrade. Dovessimo ripartire oggi, ne faremmo cinque o sei. In Francia sono anche meno. Non si tratta di una richiesta bizzarra, di un lusso, ma di un'esigenza reale".

Meglio l'accorpamento?
"L'accorpamento non è un tema in sé. Lo è la ricerca di un assetto più efficiente, di una maggiore stabilità del mercato, di una dinamica più contenuta e trasparente dei pedaggi. Sotto questi profili, occorre vedere se il numero di concessioni e concessionari oggi esistenti sia ottimale oppure no. Anche per questo è nata l'Authority. Credo che oggi più che mai occorra una riorganizzazione del mercato, nel rispetto dei contratti esistenti e dei vincoli di legge".

Ma non punta a questo anche il contestato articolo 5 dello Sblocca-Italia?
"La nostra posizione sulla norma era e rimane critica, anche se do atto delle modifiche apportate dal Parlamento. Ciononostante non credo sia uno strumento utile a risolvere i problemi strutturali del settore, anzi andrebbe eliminata. La stessa Aiscat l'ha definita non necessaria né sufficiente. L'accorpamento non può essere un escamotage per ottenere l'allungamento delle concessioni, piuttosto un'esigenza del mercato. L'obiettivo è uno solo: avere più efficienza, usando bene le risorse pubbliche. D'altro canto siamo ad un cambio di paradigma. È mutato il modo in cui il cittadino si sposta, preferendo aereo e treno sul medio- lungo raggio e il car sharing per la mobilità urbana e interurbana. Si va sempre meno in autostrada".

Il vostro modello risolve il problema dell'efficienza?
"Ci siamo concentrati sull'identificazione di criteri quantitativi per stabilire l'ambito di gestione ottimale. Rispondendo così alle domande: vi sono economie di scala nella gestione delle tratte? Fino a quanti chilometri l'aggregazione genera efficienza sui costi e dunque a valle un effetto di moderazione o di contenimento dei pedaggi? I risultati che abbiamo raggiunto sono molto interessanti. Li presenteremo già questa settimana ad Aiscat, poi a seguire anche ad enti locali, associazioni dei consumatori e di autotrasporto. Dopo le consultazioni, adotteremo la delibera". Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: LA REPUBBLICA

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