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17 Mar 2015
Un appalto da 132 milioni di euro, di cui 30 privati: anche la piattaforma logistica del Porto finisce nella bufera sui maxi appalti scatenata dalla Procura di Firenze. I nomi importanti - per la tranche triestina dell’inchiesta - sono quelli di Stefano Saglia, ex Pdl e Ncd e ex sottosegretario al ministero per lo sviluppo economico; e di Rocco Girlanda, ex Pdl, già sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nel governo Letta e segretario del Cipe, e ora consigliere del ministro Maurizio Lupi. Assieme a quelli dei due politici compare il nome di Ettore Incalza, da 30 anni figura di primissimo piano al ministero dei Lavori pubblici, destinatario di una misura cautelare. Figurano anche gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, entrambi arrestati. E Francesco Loffredo. L’accusa per i sei, indagati a vario titolo, è di concorso in turbativa d’asta in relazione al bando di gara. Un reato che si configura anche prima della gara d’appalto. Non per niente in serata Girlanda ha spiegato di essere stato accusato di concorso in turbativa d'asta in relazione all'affidamento della direzione lavori per l'hub del porto di Trieste. «Ma quella gara - ha detto - non si è mai svolta per decisione dell'Autorità portuale. Come posso avere turbato una gara che non si è mai fatta?». Leggi tutta la notizia
Fonte: IL PICCOLO