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04 Apr 2014

Scalo merci, Confindustria incontra vice ministro: Spiraglio dopo la gara di giugno

 

Il vice ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini ha incontrato il presidente di Confindustria Lecce

 

Confindustria Lecce le ha provate tutte. Proposte ragionevoli per potere gestire lo scalo merci di Surbo, oggi un incrocio di binari fantasma che invece potrebbero essere destinati al trasporto delle merci. Utile per le imprese salentine costrette invece a servirsi del trasporto su gomma,  costoso, inquinante, e mai sicuro come le rotaie.   Il punto è che a fronte di tale proposta, veicolata con il supporto della regione Puglia attraverso l’assessore ai Trasporti Giannini e l’assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone, - il gruppo Fs ha dapprima espresso interesse e, successivamente, al momento dell’incontro per la chiusura dell’accordo, ha interrotto le trattative.“

Questa mattina, nella sede leccese degli industriali, è giunto il vice ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, che ha incontrato il presidente di Confindustria Lecce Piernicola Leone De Castris e dal vice Vito Margiotta. Proprio quest’ultimo ha illustrato alla platea, tra cui consiglieri regionali e il prefetto di Lecce Giuliana Perrotta, la questione. Che ormai si concentra in una data, quella del prossimo 6 giugno, fissato come scadenza del bando per la vendita, da parte di Fs, dello scalo di Surbo. Prezzo su base d’asta di partenza, 2 milioni 987mila euro. 

“Si parla tanto di infrastrutture, come volano dell’economia, poi quelle che ci sono e che potrebbero funzionare per lo sviluppo del Salento – ha spiegato Margiotta -  vengono chiuse. E’ un controsenso, dove intanto l’economia langue perché non c’è lavoro. Eppure, aziende anche non iscritte a Confindustria sono pronte a rilevare, non con l’ acquisto ma con una opzione di acquisto eventualmente, lo scalo merci di Surbo. L’obiettivo è permettere a Confindustria di far funzionare e lanciare questa struttura, che invece ha sempre girato a singhiozzi”. 

“Il motivo del nostro interessamento è semplice: prospettare agli imprenditori il trasporto ferroviario anziché quello su gomma, perché se il Salento si deve affacciare sul mercato che conta deve percorrere almeno mille chilometri. Quindi è impensabile continuare a trasportare merci su gomma, sia per motivi di insostenibilità economica, sia per motivi ambientale. Solo un esempio: un treno può trasportare il volume e il peso di 40 tir; un treno ha le emissioni di un decimo di un tir, per non parlare dei problemi legati alla sicurezza stradale. Togliere per ogni treno 40 tir dalla strada non mi sembra una cosa da poco. Ci sono aziende sul territorio che sviluppano traffico per un treno a settimana che potrebbero invece svilupparlo per due treni a settimana”. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: LECCE PRIMA

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