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24 Mar 2014
La protesta degli autotrasportatori che operano nel porto di Napoli scaturisce dalla decisione dell'alleanza CKHYE di sospendere la toccata allo scalo campano del servizio MD3, che collega l'Asia con l'Europa. Una decisione che toglierà dalle banchine napoletane oltre centomila teu l'anno, ossia quasi un terzo dell'intera movimentazione dei container. L'alleanza abbandona Napoli perché non può accogliere portacontainer con capacità superiore a seimila teu, una taglia che presto non sarà più utilizzata nei servizi intercontinentali. Così, Napoli diventerà un porto dedicato alle più piccole navi feeder.
Tale situazione ridurrà sensibilmente anche il trasporto di contenitoriverso l'entroterra, quindi il lavoro degli autotrasportatori. Da qua la loro protesta, per chiedere al Governo di attuare misure per potenziare lo scalo, tra cui il dragaggio dei fondali e l'allungamento delle banchine. Inoltre, le sigle dell'autotrasporto chiedono che finalmente sia nominato il presidente dell'Autorità Portuale, ora gestita da un commissario straordinario. Il fermo dell'autotrasporto inizierà lunedì 31 marzo e potrebbe durare cinque giorni. Leggi tutta la notizia
Fonte: TE - TRASPORTO EUROPA