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15 Ott 2013

In Europa - denuncia ETF - gli aiuti di Stato allo shipping non creano di posti di lavoro e non migliorano la formazione

 

Il sindacato accusa la Commissione UE di aver perso un'occasione d'oro

 

Oggi l'European Transport Workers' Federation (ETF) ha accusato la Commissione Europea di «aver perso l'occasione d'oro di collegare gli aiuti di Stato per l'industria dello shipping alla creazione di posti di lavoro e al miglioramento della formazione per i marittimi comunitari». Secondo i sindacati dei marittimi, infatti, questa «è un'occasione mancata per lo sfruttamento del successo di misure positive per il trasporto marittimo europeo e per garantire un aumento di posti di lavoro per gli europei».

ETF ha accusato la Commissione Europea di aver scelto di lasciare immutati gli orientamenti per gli aiuti di Stato al settore marittimo. Il sindacato ha ricordato che le intenzioni originarie di tali orientamenti erano di incentivare gli armatori a porre nuovamente le proprie navi sotto le bandiere degli Stati membri dell'UE e di preservare il know-how marittimo in Europa valorizzando e tutelando l'occupazione dei marittimi europei. Inoltre ETF ha ricordato che la stessa Commissione aveva poi riconosciuto la necessità di migliorare tali orientamenti e di esaminare «la fattibilità di un rafforzamento del legame tra il lavoro per i marittimi europei e gli aiuti». «Eppure, nonostante queste rassicurazioni - ha denunciato ETF - è sconcertante vedere che la Commissione ha prescelto l'opzione di “non fare nulla” lasciando immutati gli orientamenti». «Questo - ha commentato il segretario per il trasporto marittimo di ETF, Philippe Alfonso - è un duro colpo per il settore che consentirà alle compagnie di navigazione di continuare a sfruttare la tonnage tax per i loro scopi dando nel contempo poco o nulla in cambio».

Per il sindacato, dopo quattro anni,infatti, ci sono «prove schiaccianti che l'attuale regime di aiuti di Stato, sia sotto forma di incentivi fiscali - come ad esempio la tassa sul tonnellaggio e le sovvenzioni sul costo del lavoro e la riduzione delle imposte sul lavoro - ha avuto un impatto minimo sulla formazione e sull'occupazione dei cittadini europei». Secondo ETF, c'è l'assoluta necessità di rivedere le modalità con cui tali incentivi fiscali vengono utilizzati. «Ecco perché - ha ricordato il sindacato - ETF ripetutamente invitato la Commissione ad approfittare della revisione degli orientamenti sugli aiuti di Stato del 2011 per consentire la concessione di sovvenzioni a condizione che i beneficiari dell'aiuto dimostrino che il denaro dei contribuenti europei si traduce in opportunità di lavoro per i cittadini dell'Unione Europea , sia per i marinai che per gli ufficiali, e in più formazione, inclusi più posti per i cadetti».

ETF ha annunciato che si rivolgerà pubblicamente al commissario europeo per la concorrenza , Joaquín Almunia, «per fargli capire - ha spiegato il sindacato - che non è una richiesta irragionevole insistere sul fatto che gli incentivi fiscali dovrebbero generare una crescita di posti di lavoro per i cittadini europei, altrimenti in Europa ne soffriranno le competenze su cui si fonda il cluster marittimo europeo».

 

Fonte: INFORMARE

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