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17 Set 2013

Mestieri a due ruote, dal passato il business del futuro parla italiano

 

A Cremona le 'cargo bike' che possono trasportare fino a 3 quintali di merci

 

 Il panettiere e l'arrotino, il vigile del fuoco e il gelataio. Le biciclette da lavoro, scomparse da tempo perché soppiantate da automobili e furgoni vari, tornano protagoniste, complici le crisi ecologica ed economica. Perché non pagano il bollo, risparmiano sul carburante, non hanno bisogno di eco-pass e non temono né Ztl né centri storici. E in più, rispondono alla crescente richiesta di una mobilità più sostenibile per le città soffocate dal traffico. Ispirandosi proprio ai mestieri a due ruote ormai tramontati, un imprenditore cremonese ha deciso di dedicare la propria attività ad aziende e servizi che scelgono le due ruote.

La cremonese Cargobike non vende biciclette, ci tiene a precisare, "maun sistema di ausilio di trasporto, ecologico e a movimento muscolare", spiega all'Adnkronos Stefano Ferrari, titolare dell'azienda. Perché qui si tratta di entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro e della movimentazione delle merci: fino a 3 quintali il peso di quelle che possono essere trasportate pedalando. Le possibili applicazioni delle 'cargo bike' non conoscono limiti, si va dal trasporto dalla spesa e dei bambini per rendere più facile la vita di mamme e papà, alle attività pubblicitarie e promozionali per quel gusto un po' retrò, dal trasporto bagagli alle attività dei venditori ambulanti e di chi deve consegnare merci nei centri cittadini.

Cargobike, partita tre anni fa con un solo modello di triciclo, oggi conta otto modelli differenti, il cui prezzo oscilla dagli 800 euro del modello base ai 1700 di quello più grande, che può caricare fino a 300 kg (con mille euro in più, tutti i modelli possono avere la pedalata assistita). Si va dalle cargo-bike (bici o tricicli da lavoro adatti a trasportare piccole merci in modo sostenibile nei centri storici) alle wagon bike (bici lunga da carico studiata per trasportare pacchi e carichi importanti) fino al rimorchio che si può collegare a qualsiasi bicicletta o triciclo per trasportare merci o attrezzature, ma anche bambini e animali.

Circa 600 i clienti dell'azienda a conduzione familiare, "per lo più piccole aziende, ma anche una decina di grosse aziende che utilizzano le nostre cargo bike per gli spostamenti interni di tecnici e attrezzature, ma anche Comuni, cooperative, imprenditori ambulanti o marchi noti che ci scelgono per fare pubblicità o girare spot. Oggi siamo tra i pochissimi ad operare in un settore di nicchia e ancora non c'è grande concorrenza". Il lro sito riceve una media di circa 1.200 visite al giorno e hanno già venduto in Germania e in Svezia.

A Milano Dinamociclo ha portato in Italia le cargo-bike Babboe, venditore numero uno di cargo-bike in Olanda che ha come slogan: "by parents for parents", dai genitori per i genitori. E si capisce subito con quale scopo nasce: i genitori olandesi la utilizzano per portare i figli a scuola, naturalmente pedalando.

Tre i modelli ciascuno con i suoi accessori: Big, con il bagagliaio di un'utilitaria, ma senza il problema del parcheggio; City, agile come un motorino, ma più 'green', con possibilità di personalizzare il modello; Transporter, che carica fino a 100 kg. E tra gli accessori cappotta per la pioggia, cuscini per le panche, seggiolini e poltroncine. Più 'chic' e 'glam' delle colleghe cremonesi, particolarmente adatte ai privati e agli appassionati delle due ruote, il prezzo di queste cargo-bike va dai 1350 ai 2050 euro.

Insomma, il trasporto a due ruote può essere immaginato per mille altri utilizzi oltre a quello dello spostamento personale: dalla consegna di prodotti a domicilio ai servizi di Piedibus organizzati dai Comuni, per trasportare gli zainetti dei bambini; per gli operatori ecologici e il servizio giardino dei Comuni; nelle aziende agricole per il trasporto del raccolto; piccoli trasporti in aree private come campeggi, parchi, villaggi turistici, operatori ecologoci, fino al trasporto disabili, che possono essere caricati con la sedia a rotelle, direttamente sul triciclo.

 

Fonte: ADN KRONOS

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