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17 Lug 2013
Il presidente dei porti di Roma (Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta), Pasqualino Monti, ha assunto la presidenza dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) ricevendo il testimone da Luigi Merlo, presidente del porto di Genova, come previsto dalla fase di transizione di due anni alla guida dell'associazione - con una “staffetta” tra Merlo e Monti - deliberata un anno fa dal direttivo dell'associazione. Il passaggio delle consegne è stato ufficializzato oggi nel corso di una assemblea a porte chiuse.
Il neo presidente Monti ha chiesto al direttivo di Assoporti due mesi di tempo per mettere a punto una proposta complessiva di politica portuale e logistica, sottolineando come i mutamenti traumatici in atto nella geografia e nelle caratteristiche dei traffici marittimi mondiali e quindi dell'interscambio globale, rendano indispensabile una rivisitazione complessiva delle norme, della governance e delle metodologie operative che caratterizzano da decenni la portualità italiana.
Monti ha quindi sintetizzato in cinque punti le linee guida che dovranno ispirare l'azione di Assoporti, chiamata a un ruolo di regia in un settore di altissima valenza strategica per il futuro sviluppo del Paese. «Concluderò questo mio intervento - ha spiegato Pasqualino Monti - solo con la citazione delle cinque aree di azioni sulle quali tenteremo di imprimere, tutti insieme, la svolta. In discussione saranno quindi: il ruolo delle Autorità Portuali nei rapporti con lo Stato, ma al tempo stesso nei rapporti con il mercato; l'autonomia delle Autorità Portuali attraverso nuove formule di finanziamento e di affermazione dell'autodeterminazione finanziaria; la rivoluzione burocratica, attraverso una totale riscrittura della governance dei nostri enti; la gestione integrata dei territori per lo sfruttamento di ogni opportunità di sviluppo logistico e produttivo; le alleanze funzionali con gli altri soggetti della logistica e del trasporto, sulle filiere dei passeggeri e delle merci».
«I tempi di decisione e di scelta ai quali eravamo abituati - ha proseguito Monti - non sono più compatibili con le rapidissime trasformazioni in atto nel mercato globale. I porti che operano sulla linea del fronte dell'interscambio mondiale sono quindi chiamati a decisioni, sino a ieri impensabili per un Paese come il nostro abituato a mediare anche il suo destino. Decisioni che richiedono immaginazione, innovazione, progettualità, capacità di imporre il cambiamento e rispetto alle quali non esiste alternativa, se non quella di una progressiva emarginazione e un declino, con conseguenze devastanti per tutta l'economia italiana».
«I porti italiani - ha commentato Luigi Merlo, presidente uscente di Assoporti - sono l'asset fondamentale di un sistema logistico che solo oggi anche la politica inizia a comprendere nella sua strategicità per il Paese. Compito di Assoporti è e sarà quello di evidenziare questo ruolo e di far maturare una consapevolezza nuova anche relativa al valore degli investimenti nei porti».
Fonte: INFORMARE