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24 Mag 2013
Ma che bella cosa la giustizia veloce! Vi ricordate l’ecotaxe, la legge che, dal 1° ottobre in Francia, estende i pedaggi su molte strade nazionali e provinciali per i veicoli sopra le 3,5 ton? E' stata approvata definitivamente lo scorso 23 aprile e in quella sede è stato anche previsto un meccanismo con cui le aziende di autotrasporto possono girare alla committenza gli aumenti di una serie di costi, tra i quali appunto l’incremento della voce «pedaggi» dovuto alla nuova ecotaxe. Più o meno simile - ci sia concesso - allo spirito dei costi minimi italiani.
Ebbene, dopo il 23 aprile qualche associazione si è lamentata, sia tra i committenti sia tra chi effettua trasporto in conto proprio, che non ha modo di recuperare i maggiori costi, come è invece possibile al conto terzi. Ragion per cui la normativa è stata impugnata davanti al Conseil Constitutionnel, l’equivalente della nostra Corte Costituzionale.
Risultato: il 23 maggio, a nemmeno un mese dall’approvazione della legge e a un paio di settimane dal ricorso, la Corte ha risposto: non c’è nessuna incompatibilità tra la normativa in questione e la Costituzione francese. Insomma, rimane in vigore esattamente com’era stata scritta e in particolare con tutte le tutele previste per le 40 mila imprese di autotrasporto francesi.
Nemmeno un mese e la vicenda si è chiusa. Come non pensare che in Italia la partita dei costi minimi si è aperta da quasi un paio di anni e ce ne vorranno altrettanti per poter leggere la parola «fine»?
Fonte: UOMINI E TRASPORTI