Cosa sta facendo la sua azienda per un trasporto ed una logistica sostenibile?
Il nuovo terminal intermodale di CEPIM, entrato a pieno regime nel 2025 e gestito da Par.Te. (Parma Terminal), è il cuore operativo di una strategia che collega Parma all’Italia e all’Europa, puntando su sostenibilità e competitività. Oggi le relazioni ferroviarie con Bari, Nola, Zeebrugge e Marsiglia riducono chilometri su gomma, congestione e emissioni, mentre l’estensione prevista nel 2026 verso Brindisi, la Polonia, Liegi, Cuneo e altre destinazioni aumenterà ulteriormente i treni settimanali e il beneficio ambientale complessivo.
La digitalizzazione dei processi – standard tecnologici avanzati e flussi paperless – ottimizza tempi e soste, limita gli sprechi e rafforza l’affidabilità della catena logistica. L’impatto economico è misurabile: nel 2025 prevediamo ricavi intorno ai 15 milioni di euro, con una crescita stimata a circa 18 milioni nel 2026 grazie al pieno regime di Par.Te. e ai nuovi collegamenti; il ranking DGG 2025 ci conferma al 7° posto in Europa e al 3° in Italia, su oltre 100 strutture europee e 26 italiane, a testimonianza della solidità del modello. Per rispondere alla domanda in crescita stiamo progettando CEPIM2, con nuovi piazzali e magazzini.
Sul piano sociale, il terminal genera occupazione qualificata, valorizza competenze e contribuisce alla sicurezza e alla qualità della vita dei territori riducendo il traffico pesante; la partnership storica con Versalis, che sta rafforzando l’affidamento della gestione logistica dei propri contratti, è un segnale concreto di fiducia nella nostra organizzazione e nella qualità dei servizi. Il progetto del terminal è cofinanziato dall’Unione Europea (CEF – 22-IT-TG-UPaRRT – 101122876) e nasce con l’obiettivo di far crescere Parma come piattaforma logistica europea, aumentando i collegamenti ferroviari, riducendo l’impatto ambientale e dando alle imprese un vantaggio competitivo reale.
Cosa chiede ai suoi partner per un trasporto ed una logistica sostenibile
Ai nostri partner chiediamo di condividere questa visione: privilegiare il ferro quando tecnicamente ed economicamente possibile, consolidare i volumi per saturare i treni e garantire la regolarità dei servizi; adottare standard digitali comuni e scambiare dati in modo trasparente, così da pianificare con precisione e ridurre tempi e inefficienze; misurare e migliorare insieme gli indicatori ambientali lungo le tratte; mantenere al centro sicurezza, qualità del lavoro e rispetto delle regole nella filiera; collaborare in modo proattivo all’apertura delle nuove connessioni previste per il 2026 e alla crescita di CEPIM2, trasformando l’intermodalità in un vantaggio competitivo condiviso per clienti, territori e sistema Paese.
