Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato stampa della FIAP.
‘In autostrada il sovraccarico ora è tabù. Altrove è bolgia, tanto paga pantalone!
Nome: Overload Tutor
Autori: Autostrade Spa e Polizia stradale
Funzione: individuare i veicoli in movimento che presentano carichi eccedenti le norme, fermarli e sanzionarli
Scopo dichiarato: ridurre i rischi derivanti dalla circolazione di veicoli che, avendo carichi in eccesso rispetto a quelli consentiti, sono meno sicuri e potenzialmente pericolosi.
In estrema sintesi il sistema, derivante dalla tecnologia Tutor, rileva – grazie a dei sensori posti sulla carreggiata – l’avvicinarsi di un veicolo che presenta un peso in eccesso; una telecamera lo inquadra ed invia l’immagine ad una postazione fissa della Polizia stradale posizionata alcuni chilometri più avanti. La pattuglia provvederà a fermare il veicolo, effettuare una nuova pesata su una pesa statica, elevare il verbale qualora vengano effettivamente riscontrate delle violazioni.
Fin qui le autostrade. Nulla da eccepire anzi! La pratica del sovraccarico è tanto diffusa quanto odiosa poichè è attraverso questa che, spesso, le imprese si fanno concorrenza sleale senza entrare, poi, nel tema della sicurezza. Quindi ben venga il controllo nei confronti di chi fa il furbo anche se in linea teorica è possibile che, per sfuggire al controllo, chi è in difetto anzichè in autostrada decida di viaggiare su strade statali o provinciali.
Diciamocela tutta però. Società autostrade con questa iniziativa, oltre ad una operazione di tutela della sicurezza, non essendo notoriamente un Ente di beneficienza, ha valutato anche un possibile ritorno economico di tutto rispetto sotto forma di minor usura del manto stradale e, quindi, di minori costi di manutenzione. Anche su questo nulla da eccepire sempre che l’iniziativa non produca un trasferimento di traffico ( e quindi di costi) sulla viabilità normale.
Ma che dire di tutto il resto della rete viaria? Cosa pensano di fare ANAS, le Province e i Comuni? Oltre a parare il colpo di un possibile incremento di traffico espulso dalle autostrade che dire, ad esempio, di quei bisonti autorizzati a trasportare fino a 108 tonnellate di merce che potrebbe, nella stragrande maggioranza dei casi, viaggiare tranquillamente su veicoli normali?
Quanto caricano effettivamente questi veicoli? Esistono pese in grado di effettuare le opportune verifiche? Qualcuno si è mai chiesto dove circolano visto che la società autostrade non li vuol vedere neanche in fotografia? Non ci si può credere ma circolano sulla rete viaria normale, vecchie strade consolari o strade statali e provinciali progettate per la maggior parte nel dopoguerra per veicoli il cui peso è un terzo di questi. Basta percorrere le strade adiacenti i porti di Ravenna o di Marghera per rendersi conto cosa significhi lasciar circolare questi bestioni; carreggiate in uscita ridotte a due fossati in corrispondenza delle ruote. E allora una domanda nasce spontanea: ma se la società autostrade si preoccupa di salvaguardare i propri bilanci scoraggiando la pratica del sovraccarico (sovraccarichi magari anche di solo qualche quintale), lo Stato cosa fa per impedire che i cittadini debbano pagare non solo in soldi ma anche in vite umane l’assurdo e inconcepibile arricchimento di pochi? Per quale arcano motivo l’industria siderurgica che utilizza i coils (per i profani trattasi di rotoli di lamiera) deve essere avvantaggiata enormemente, sul trasporto, rispetto alle imprese di altri settori, scaricando i costi generati da questo bel “regalo” sulla fiscalità generale?
Abbiamo strade ANAS allo sfascio, di soldi per ripararle ce ne sono sempre di meno eppure continuiamo ad autorizzare l’immatricolazione e la circolazione di questi mezzi che, oltrettutto, pagano indennizzi ridicoli rispetto ai danni che provocano.
E la signora Marcegaglia Emma, sempre così attenta ai problemi del Paese, che non perde occasione per dire la sua su tutto, perchè stavolta tace? possibile che non sia informata di tutto questo? E pensare che di coils dovrebbe intendersene visto che la sua famiglia ci ha costruito su una fortuna.
Se poi a qualcuno dovesse venire in mente di pensare o di dire che al tavolo del banchetto siedono anche le imprese di autotrasporto se lo scordi pure. Un dato per tutti: hanno speso miliardi di vecchie lire per acquistare questi veicoli particolari, ciò nonostante stanno viaggiando sotto costo, a tariffe inferiori di quelle a cui viaggia normalmente un veicolo da 44 ton.
Trasportano di più e guadagnano di meno per la gioia dei loro committenti.
Della serie: becchi e bastonati!
Ma questa è un’altra storia. Vecchia e risaputa.
Per chi volesse approfondire l’argomento su youtube è stato postato un interessante filmato che mostra come sono fatti e dove circolano questi maxi veicoli da 108 tonnellate al seguente indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=zfxl1lSbNy4‘
Fonte: FIAP
