FIAP accoglie con attenzione la riforma degli articoli 17-bis e 17-ter del DL 21/2022, dedicati alla gestione dei pallet standardizzati, ma chiede un confronto urgente con tutte le rappresentanze della filiera. Secondo la Federazione, l’assenza di un dialogo preventivo rischia di generare nuove criticità operative e di scaricare responsabilità sui vettori, l’anello più esposto della catena logistica.
L’art. 127 resta un caposaldo: il pallet non è nel contenuto naturale del trasporto
La Federazione ribadisce un principio chiave: l’art. 127 del DM 20 settembre 2008 stabilisce che la gestione dei pallet non rientra nel contratto di trasporto, salvo accordo specifico e remunerato. Anche quando previsto, il vettore non è responsabile della quantità o qualità dei pallet restituiti, trattandosi di attività fuori dal suo controllo. FIAP chiede che questo principio venga confermato in modo esplicito anche nella nuova disciplina.
Richiesta di un chiarimento ufficiale del MIT
Il Segretario Generale Alessandro Peron sollecita un chiarimento formale del MIT per evitare interpretazioni difformi e possibili contenziosi. La FIAP punta a un’azione congiunta con le altre associazioni del settore per tutelare le imprese di autotrasporto da obblighi non sostenibili.
Il confronto con l’Europa: modelli diversi e meno conflittuali
FIAP ricorda che in molti Paesi europei il pallet è gestito come bene commerciale da acquistare o vendere, un sistema che riduce quasi del tutto i contenziosi. Al contrario, in Italia la complessità normativa rischia di lasciare “il cerino in mano” agli autotrasportatori, caricandoli di responsabilità che non possono controllare.
Obiettivo: semplificazione, trasparenza e tutela degli operatori
«Le norme devono semplificare, non complicare. La logistica è un asset strategico per la competitività del Paese e servono regole chiare e condivise», conclude Peron. FIAP chiede quindi un confronto istituzionale che garantisca equilibrio tra gli attori della filiera e tutela per le imprese di autotrasporto.
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