Misura da abrogare (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 26 ott – L’obbligo di adottare uno dei contratti nazionali di settore previsto per le aziende ferroviarie, piu’ oneroso, “ci preoccupa molto perche’ queste aziende che stanno sul mercato non sono le aziende che devono venire a fare l’alta velocita’, ma sono piccole aziende che fanno un po’ di concorrenza a Ferrovie nel settore delle merci. Stimiamo che il 40% non ce la faccia a sostenere il peso del nuovo contratto, o perlomeno ce la fara’ con enorme difficolta’, a costo di perdere investimenti, di ridurre i profitti” e con “sicuri riflessi pregiudizievoli sui livelli occupazionali”. Lo ha detto il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricala’, in un’audizione in commissione Trasporti della Camera sugli effetti della norma contenuta nel decreto legge con la manovra di ferragosto. Anche nel trasporto passeggeri, dove la liberalizzazione e’ “in fase embrionale, l’introduzione di un limite quale quello paventato – ha sottolineato – rischierebbe di bloccare sul nascere il processo”.
Catricala’, segnalando che in questo caso non si tratta assolutamente di dumping perche’ il costo del lavoro e’ un costo di produzione, ha rilevato che la segnalazione dell’Antitrust e l’invito ad abrogare la misura nascono dalla “ingiustificata restrizione al processo concorrenziale” che ne discende. Catricala’ ha inoltre rilevato come imporre per legge l’applicazione di un contratto sia lesivo dell’autonomia contrattuale e “probabilmente leda anche le norme del trattato perche’ impedisce a un’azienda straniera che vuole agire in Italia adottare un contratto di tipo nazionale”.
Fonte: IL SOLE 24 ORE – RADIOCOR
