Negli ultimi anni, eventi geopolitici e crisi globali hanno profondamente trasformato il panorama della logistica internazionale. Per le aziende italiane, queste trasformazioni rappresentano una sfida, ma anche un’opportunità per innovare, diversificare e rafforzare la propria posizione sul mercato globale.
Come è cambiata e sta cambiando la logistica delle merci alla luce dei fenomeni geopolitici degli ultimi anni?
“Il contesto globale è in una fase di profonda trasformazione, ancora marcatamente segnato da incertezze geopolitiche e da dinamiche logistiche in continua evoluzione. La logistica, che per l’Italia esprime un valore pari al 9% del PIL, è il partner strategico dell’economia reale, ma i flussi di merci sono diventati una leva di potere strategico e geopolitico. Negli ultimi anni, abbiamo assistito all’impatto diretto di queste tensioni, che hanno influenzato i mercati internazionali. In particolare, le criticità hanno colpito le aree strategiche di transito, come nel caso del Mar Rosso, provocando disagi, rallentamenti nei trasporti e, di conseguenza, un aumento dei costi associati. Questa incertezza impatta in modo diretto sull’affidabilità delle rotte e sui costi operativi. In questo scenario, le aziende hanno oggi più che mai bisogno di partner che non solo conoscano le regole del commercio internazionale, ma che sappiano anche trasformarle in opportunità concrete”.
Quali ripercussioni ci sono state, ci sono o ci saranno sulle aziende italiane? E sulla vostra?
“Per le imprese italiane, l’incremento delle incertezze geopolitiche e dei dazi si traduce in un rischio di rallentamenti, maggiori costi e complessità regolatoria nella catena di fornitura. Vi è un bisogno crescente di strategie che garantiscano l’efficienza e la resilienza del sistema. Inoltre, come settore, la logistica è chiamata a rafforzare il posizionamento del Made in Italy sui mercati internazionali.
Per quanto riguarda Nord Ovest, abbiamo riscontrato direttamente l’impatto di queste tensioni sui costi. Nonostante l’aumento dei costi per noli, trasporti e spedizioni, in parte attribuibile alle tensioni geopolitiche internazionali, la validità del nostro modello industriale ci ha permesso di affrontare con efficacia un contesto globale complesso, a testimonianza di una gestione attenta e responsabile”.
Cosa si può fare per mitigare i rischi e se possibile prevedere i cambiamenti? Voi cosa state facendo?
“Per mitigare i rischi e gestire la complessità che caratterizzano oggi il nostro settore, è fondamentale agire su più fronti: innovazione, specializzazione, solidità finanziaria e creazione di valore condiviso. Noi di Nord Ovest crediamo che la vera forza risieda nella capacità di unire competenza e visione. La nostra esperienza ci permette di ascoltare i clienti, comprendere le loro esigenze e costruire soluzioni agili e integrate. Conosciamo le regole del commercio internazionale e le trasformiamo in opportunità concrete, offrendo servizi di consulenza normativa e doganale avanzata. Inoltre, stiamo portando avanti un piano di investimenti mirati per rafforzare l’efficienza dei processi logistici e doganali e garantire standard di servizio sempre più elevati. Crediamo fortemente nell’integrazione tra tecnologia e competenze umane: digitalizzazione e intelligenza artificiale sono per noi leve concrete per ottimizzare i processi e migliorare la tracciabilità. Parallelamente, stiamo potenziando le aree a maggiore specializzazione. Nel 2025 termineranno i lavori per il nuovo deposito di Mondovì, che includerà nuove aree a temperatura controllata. Continueremo a crescere anche nel comparto reefer, dedicato alle spedizioni isotermiche, in cui siamo già tra i principali operatori italiani, in particolare per l’export di prodotti deperibili”.
In tutto questo, come cambia il ruolo dei responsabili della logistica?
“Il ruolo del responsabile della logistica sta evolvendo rapidamente: in un contesto dominato da digitalizzazione e intelligenza artificiale, la logistica richiede nuove professionalità e competenze trasversali. Per noi di Nord Ovest, il cambiamento si concentra sulla costruzione di competenze integrate. La logistica moderna impone una connessione sempre più stretta tra spedizioni multimodali – via terra, mare e aria – gestione doganale avanzata, consulenza normativa e analisi dei dati. Chi guida oggi una funzione logistica deve essere in grado di tradurre le regole complesse del commercio internazionale, incluse quelle legate a dazi e sostenibilità, in soluzioni operative efficienti e conformi. L’adattamento e l’innovazione rappresentano due pilastri fondamentali della nostra visione. Oggi è essenziale adottare sistemi capaci di interpretare ciò che accade lungo la catena logistica, anche in modo predittivo, per gestire le anomalie in anticipo e garantire la continuità operativa. I responsabili devono promuovere efficienza e flessibilità, adottando modelli asset-light e soluzioni ICT integrate per il tracciamento e la gestione documentale. È in questa direzione che si muove Nord Ovest: verso una logistica sempre più intelligente, sostenibile e capace di generare valore strategico per l’intero sistema produttivo”.












