La Procura di Milano ha avviato un’indagine nei confronti di Amazon per ipotesi di contrabbando di prodotti cinesi destinati all’Italia.
Secondo gli atti dell’inchiesta, coordinata dal pm Elio Ramondini con il supporto della Guardia di Finanza e della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sarebbero coinvolti meccanismi societari complessi per l’importazione in Europa di grandi quantitativi di merci dalla Cina senza il pagamento di Iva e dazi doganali.
Perquisizioni e sequestri
Nel corso delle attività, sono state effettuate perquisizioni negli uffici milanesi dell’azienda e nel centro logistico di Cividate al Piano, con il sequestro di circa 5.000 prodotti.
L’indagine interessa prodotti entrati in Italia tramite la rete logistica o con vettori terzi, con sospetti sul mancato adempimento doganale e fiscale sin dal 2019.
Profili fiscali e doganali sotto accertamento
L’ipotesi è che, attraverso un sistema di «società di comodo» e distribuzione logistica, parte delle merci importate dalla Cina sia transitata senza la corretta dichiarazione e imposizione fiscale. Gli inquirenti ipotizzano un’evasione potenziale stimata intorno a 1,2 miliardi di euro, cifra ancora da verificare.
Stato attuale dell’indagine
L’Amministrazione delle Dogane ha richiamato l’attenzione degli operatori all’importanza del rispetto delle procedure doganali e fiscali, avvertendo che la mancata conformità potrà comportare blocchi, sanzioni e altre misure.
Al momento, si tratta di una fase investigativa: nessuna condanna è stata emessa e Amazon non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche in riferimento all’indagine.
Fonte: ANSA












