21 Giu 2021

La tragedia del lavoro debole e non governato in questi ultimi dieci anni

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Risposta alla Professoressa Elsa FORNERO di Mino Giachino.

 

Cara Professoressa,

Lei ha ragione a dire che Il settore della logistica da qualche tempo è al centro delle contraddizioni del capitalismo globale anche perché la logistica, come purtroppo politica e Paese non hanno ancora capito, è il settore centrale dell’economia moderna così come sono centrali le infrastrutture di trasporto. La nave che blocca il canale di Suez, blocca gli scambi mondiali. Se si bloccano i magazzini si blocca tutto il commercio mondiale.


I No alle infrastrutture e i ritardi nel darsi una politica industriale della logistica sono tra le cause da un lato della bassa crescita del nostro Paese negli ultimi vent'anni e dall'altro lato sono la causa di paletti o regole insufficienti alla concorrenza nel settore.


Nel 2010 quando ero al Governo portai all’approvazione la Legge 127/2010 in cui si prevedevano i "costi minimi" al di sotto dei quali non si poteva andare pena intaccare le condizioni di sicurezza. Fu osteggiata e contestata ma alla fine fu riconosciuta dalla nostra Corte Costituzionale. Purtroppo negli anni seguenti quella legge, invece di essere migliorata, fu messa da parte.


Oltre a agire sul lato legislativo in quegli anni difficili per la grave crisi del 2008 il mio Ufficio al Ministero era perennemente aperto alla concertazione con il settore, cosicché' non scattarono mai blocchi dei trasporti o delle consegne. Fu una stagione positiva come riconobbero Sergio Marchionne ed Eleuterio Arcese, una stagione nella quale decollarono Ferrobonus ed Ecobonus due misure che incentivavano due alternative al trasporto su strada molto importanti per diminuire inquinamento e intasamento del traffico.


Oltre alla legge sui costi minimi, sino al 2012, il nostro Paese aveva un’Istituzione importante come la Consulta dei Trasporti e della Logistica un organismo cui partecipavano tutte le categorie e le Associazioni del settore. La Consulta, dopo aver approvato il Piano Nazionale della Logistica, avrebbe potuto rappresentare la sede per discutere e concertare gli sviluppi della nuova logistica imposta dall’esplosione dell’e-commerce e dalla crescita dell’economia globale.


Purtroppo il Governo MONTI nell’estate del 2012 sciolse la Consulta dei Trasporti e della logistica ed eliminò l'unica sede della concertazione del settore.


Gli ultimi Governi purtroppo hanno snobbato il settore, forse perché chi veniva delegato a seguirlo non aveva conoscenza dello stesso, cosi si sono aperti spazi alla concorrenza più sfrenata e alla nascita dei Cobas completamente distanziati dalle Organizzazioni sindacali e dalle Associazioni del settore. Le aziende sono state lasciate da sole a confrontarsi con i blocchi dei magazzini e delle consegne.


La tragica morte di ADIL, oltre a farci sentire tutti tristi e in colpa, deve spingere il Ministero dei trasporti a porre al primo posto il tema della sicurezza e della legalità perché la logistica oltre a non essere figlia di un Dio minore, sarà sempre più importante per il nostro Paese, soprattutto ora che il Governo Draghi ha sbloccato gli investimenti.


La Nuova diga al porto di Genova, il completamento del Corridoio ferroviario Genova Rotterdam e il completamento del Corridoio Mediterraneo, se si accelereranno i lavori della TAV, daranno una spinta economica e occupazionale importante per dare speranza ai tanti che oggi un lavoro non l’hanno o ne hanno uno debole come dice Lei.


Per ottenere questi risultati non basta costruire le Infrastrutture, occorre finalmente darsi una politica industriale della logistica all’altezza dei problemi e delle opportunità.


Il Governo ovviamente deve individuare una personalità competente nel settore.

Con stima,
Mino Giachino
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