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22 Feb 2024
Passo avanti di Barilla nell’abbattimento delle emissioni di CO2 nel comparto logistico grazie all’adozione di veicoli a biodiesel Hvo, in partnership con l’azienda di trasporto Autamarocchi.
L’adozione dei primi nuovi veicoli a biodiesel Hvo, gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali, nonché da oli generati da colture non in competizione con la filiera alimentare, consentirà di abbattere la carbon footprint fino al 90% e di ridurre notevolmente le emissioni di CO2.
Inoltre, sottolinea l’azienda, a differenza di soluzioni già messe in atto in passato e che richiedevano investimenti in mezzi dedicati, questo nuovo carburante può direttamente essere utilizzato dai veicoli diesel Euro, di cui i vettori Barilla sono già dotati.
"Nel 2024 puntiamo a sviluppare una diffusa adozione dei biocarburanti tramite i nostri vettori con cui abbiamo rapporti di partnership consolidati. Siamo felici di partire da subito con questo progetto pilota insieme ad Autamarocchi, per meglio conoscere la soluzione Hvo e pensare ai passi successivi - dichiara Gianluigi Mason, direttore Logistica Italia di Barilla -. In questa prima fase l’accordo riguarderà lo shunting quotidiano tra gli stabilimenti di Parma e Muggia che saranno effettuati con mezzi dedicati e con semirimorchi personalizzati, coprendo 600 viaggi annui. L’utilizzo di tale tipologia di veicoli, a impatto ridotto, incrementerà poi gradualmente il raggio d’azione anche ad altri territori con l’obiettivo di favorire degli spostamenti su terra che abbiamo il minor impatto ambientale.
“Dal 2008 Autamarocchi è impegnata a ridurre l'impatto delle sue attività sul mondo che ci circonda con un percorso di miglioramento continuo, frutto di un approccio globale al trasporto sostenibile. Dal 2023 abbiamo messo a segno un nuovo step: l’utilizzo dei biocarburanti in modalità dedicata al cliente, fino alla certificazione delle reali emissioni di una flotta o di un servizio customizzati. In questo percorso verso la Carbon Neutrality 2050 i biocarburanti sono la migliore opportunità per dare un contributo concreto e immediato alla riduzione delle emissioni di gas serra, in attesa del progredire di altre tecnologie - come l’elettrico e l’idrogeno - e dello sviluppo delle relative infrastrutture che ne consentiranno un impiego esteso nel trasporto pesante”, spiega Roberto Vidoni, managing direcor di Autamarocchi. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA REPUBBLICA