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Cosa sta facendo la sua associazione per un trasporto ed una logistica sostenibile?
La Confederazione Fercargo che associa le imprese ferroviarie, della manovra, dei terminal e della fornitura dei mezzi di trazione del settore cargo sviluppatesi con la liberalizzazione del settore ritiene la sostenibilità un up-grade necessario per contribuire a soddisfare le richieste provenienti dall’Europa; infatti, fin dalla sua costituzione focalizza le sue azioni per la sostenibilità e riduzione e eliminazione delle emissioni nel settore ferroviario.
Tutti gli associati della Confederazione sono “primi attori” di una logistica sostenibile per collaborare, partecipare a quel processo di decarbonizzazione dei trasporti e quindi anche al decongestionamento della rete viaria nazionale, attraverso la messa in atto di un trasporto intermodale che “toglie mezzi dalla strada per metterli su ferrovia”.
Numerosi sono gli studi che attestano come il trasporto ferroviario sia meno inquinante delle altre modalità di trasporto, ma quello che manca è un potenziamento delle infrastrutture e una maggiore capacità delle linee che permettano al cargo ferroviario di viaggiare, non soltanto in sicurezza, ma senza “fermi”, rotture di carico, e soprattutto vincoli al trasporto stesso per determinate direttrici e tipologie merceologiche.
E’ necessario dare la giusta importanza al settore ferroviario, coadiuvandone le azioni laddove si ritenesse necessario anche con misure che accompagnino il trasferimento “dalla gomma alla rotaia”, perché rappresenta un asset fondamentale non pienamente sfruttato e quindi è sempre maggiore l’esigenza di una politica industriale dei trasporti che raccolga le istanze del cargo ferroviario per riprendere, quanto sopra accennato, gli obiettivi generali di decarbonizzazione dell’ambiente, sostenibilità della circolazione delle merci e di integrazione tra le diverse modalità trasportistiche, presenti nelle politiche dell’Unione europea come il Green Deal e il PNIEC 2030 e a livello nazionale nel PNRR, dove ingenti stanziamenti sono previsti per gli investimenti in infrastrutture ferroviarie.
Cosa chiede ai suoi associati per un trasporto ed una logistica sostenibile?
Di mettere in campo tutte le forze necessarie per operare in questa direzione, anche se il settore è in sofferenza partendo dalla crisi pandemica fino alla guerra Russia-Ucraina che ha portato ad elevare il costo dell’energia che hanno avuto un forte impatto sul settore e se davvero si crede in questo settore è necessario che sia accompagnato da misure strutturali, come quella del Ferro-bonus e che vengano messe in atto tutte le azioni previste dal PNRR, come la M3C1 che prevede incentivi per il rinnovo della flotta di cui si sta attendendo il decreto attuativo, inoltre sarebbe ottimale anche prevedere misure per il primo e l’ultimo miglio ferroviario e per i raccordi privati, molti dei quali in disuso. Una piccola chiosa sul contributo ART che è necessario sia eliminato anche per il cargo ferroviario per renderlo maggiormente competitivo con le altre modalità di trasporto e soprattutto con la gomma.
In sostanza, per stare al passo con l’Europa servono politiche d’incentivazione che facciano davvero competere e integrare tutte le filiere trasportistiche per adempiere quanto richiesto dall’Europa nel 2030, ovvero di spostare almeno il 30% del traffico dalla gomma alla rotaia.
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