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Cosa sta facendo la sua associazione per un trasporto ed una logistica sostenibile?
L’Associazione Fermerci ha messo la sostenibilità alla base del proprio manifesto costitutivo in quanto rappresenta gli operatori della catena logistica ferroviaria del trasporto merci, ovvero: imprese ferroviarie, terminal ferroviari, operatori multimodali ferroviari, operatori di ultimo miglio ferroviario, costruttori di locomotive, società di leasing e manutentori di locomotive, detentori dei carri ferroviari e delle relative officine, centri di formazione del personale nel settore ferroviario.
Tutti gli associati fermerci sono protagonisti attivi di una logistica sostenibile che contribuisce al decongestionamento delle strade e alla decarbonizzazione del settore dei trasporti, al processo contribuiscono anche gli operatori del trasporto intermodale per i quali è stata stimata una riduzione pari al 55% delle emissioni Co2 rispetto al solo trasporto su gomma. Per quanto riguarda il trasporto delle merci il software europeo “EcoTransIT” consente infatti di confrontare, a parità di percorso e di tonnellate trasportate, la quantità di Co2 prodotta dall’autotrasporto e del trasporto ferroviario: con un carico di 100 tonnellate in un tragitto di 2.500 km, il treno emette fino al 75% di CO2 in meno rispetto al camion.
Il settore ferroviario rappresenta pertanto un comparto economico fondamentale e imprescindibile di una qualsiasi politica dei trasporti che si ponga obiettivi generali di decarbonizzazione dell’ambiente, “circolarità” dell’economia, sostenibilità della circolazione delle merci e integrazione tra le diverse modalità di trasporto.
Vanno in questa direzione il Green Deal Europeo e il PNIEC 2030, mentre a livello nazionale la conferma di questo indirizzo è presente nella dotazione finanziaria riservata agli investimenti per le infrastrutture ferroviarie presente nel PNRR.
Cosa chiede ai suoi associati per un trasporto ed una logistica sostenibile?
L’adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria agli standard europei, quantomai necessaria, deve essere accompagnata da una politica nazionale di sostegno all’esercizio ferroviario, ed è per questo che l’Associazione Fermerci chiede una stabilizzazione del contributo Ferrobonus e un potenziamento delle infrastrutture di ultimo miglio ferroviario, in particolare i terminal.
La lenta ripresa registrata dal 2015 dal trasporto ferroviario delle merci è stata infatti rallentata dalla crisi pandemica e della crisi energetica del 2022, diviene pertanto fondamentale sostenere la ripresa con politiche che entro il 2030 consentano di spostare su ferroviaria il 30% del traffico merci oltre i 300 Km, come richiesto dall’Unione Europea.
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