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Lavazza Group– ''Green Logistics Experience''

Intervista a Silvia Barbieri - Supply Chain Director Lavazza Group.

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Cosa sta facendo la sua azienda per un trasporto ed una logistica sostenibile?

 

Il gruppo Lavazza concentra la propria produzione europea di caffè in 3 stabilimenti in Italia (Torino, Gattinara, Isernia per il decaffeinato) ed uno stabilimento nel sud della Francia. Gli impianti vengono riforniti del caffè verde tramite trasporto stradale su cisterna; la distanza tra i magazzini di sbarco della materia prima e le fabbriche a più alta intensità produttiva di Torino e Gattinara è sempre minore di 200 km; ciò consente un numero limitato di km percorsi dalla materia prima, effettuata comunque sempre con il mezzo a pieno carico.

 

 La distribuzione del prodotto finito è organizzata con tre hub centrali in Italia e un magazzino centrale per ciascun mercato di distribuzione. In Italia, Lavazza organizza la propria distribuzione del caffè utilizzando tre magazzini di stoccaggio centrali: gli hub di Torino e Novara, da cui parte la distribuzione verso le consociate Lavazza (Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria, Svezia, Stati Uniti, Australia) e i distributori italiani ed esteri; un magazzino centrale per il mercato italiano, situato vicino a Milano. Sicilia e Sardegna sono approvvigionate via nave con partenza principalmente da Genova, quindi con un impatto della gomma in termini di km molto limitato. Il magazzino Lavazza di Cagliari è situato nel porto della città stessa; ciò consente il passaggio diretto della merce dalla nave al magazzino. 

 

 Il network delle consociate prevede un magazzino centrale in ogni Stato - posto in posizione strategica e correlata ai volumi di vendita, dal quale si organizza la distribuzione secondaria. Tutti gli spostamenti fra depositi centrali sono effettuati con mezzi saturi sfruttando, dove possibile, il trasporto intermodale. Nel corso degli ultimi anni la quota di export del Gruppo Lavazza è considerevolmente cresciuta, coerentemente con lo sviluppo internazionale della società. La distribuzione secondaria è affidata a operatori logistici specializzati ed è gestita da un Dipartimento dedicato: esso opera in maniera sempre più integrata a livello di Gruppo, come funzione centralizzata in coordinamento con i supply chain manager locali. A partire dai primi anni 2000, al tradizionale flusso camionistico sono stati affiancati i primi viaggi intermodali ferro-gomma per l’Italia e verso l’estero: il primo viaggio intermodale è stato effettuato verso la Germania, cui hanno fatto seguito Regno Unito e Italia. Questa scelta ha consentito di contenere sia i costi che le emissioni inquinanti nell’ambiente e nel 2022 si è arrivati a coprire il 46% dei chilometri percorsi attraverso viaggi intermodali.

 

Nel 2022 Lavazza ha inserito nel parco dei veicoli utilizzati per lo svuotamento dei Plant produttivi il primo veicolo LNG per valutarne sostenibilità operativa ed efficienza sul traffico specifico. Un ulteriore passo nella riduzione delle emissioni su un traffico giornaliero e ripetitivo.

 

In parallelo, è stato implementato il lavoro di monitoraggio dell’impatto ambientale in questa fase della filiera, attraverso un tavolo di lavoro inter-funzionale composto dai dipartimenti Logistica e Sustainability con l’obiettivo di definire dei KPI e implementare ulteriori iniziative di riduzione delle emissioni.

 

Cosa chiede ai suoi partner per un trasporto ed una logistica sostenibile?

 

Secondo lo standard Lavazza l’accreditamento dei nuovi fornitori prevede l’accettazione del Codice Etico – in fase di aggiornamento - e del Codice di condotta, nonché, a partire dal 2018, la compilazione di un questionario dedicato alla sostenibilità. Negli ultimi anni, tutte le politiche e le procedure acquisti hanno visto formalizzare i criteri di sostenibilità come un parametro rilevante di valutazione dei fornitori Lavazza. Nel 2021, è proseguita e si è sviluppata l’adozione di un sistema esterno per il monitoraggio delle performance di sostenibilità dei fornitori: la piattaforma EcoVadis. Essa permette alle aziende di monitorare la performance di Sostenibilità dei propri fornitori, gestire i rischi della catena di fornitura e proporre dei piani di miglioramento ai fornitori stessi. EcoVadis invia questionari customizzati ai fornitori in base a specifici indicatori, quali il numero di lavoratori, il paese di origine e il settore merceologico. Una volta ricevuto, il questionario viene compilato dal fornitore, le cui risposte devono essere supportate da documentazione. In base alle risposte, vengono assegnati ai fornitori sia un punteggio generale sulle performance della società che un punteggio specifico per i temi di sostenibilità. In particolare, ai fornitori di trasporto primario viene chiesto di utilizzare mezzi Euro 6  e parallelamente Lavazza sta sperimentando, su tratte brevi e ripetitive l’utilizzo di mezzi alternativi come LNG. 

 

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