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17 Feb 2025

Rixi a Livorno, nel futuro del porto ro-ro, container e pluralità di merci

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Necessario che ci sia da subito un ritorno in termini di occupazione e di remunerazione del capitale investito da parte dello Stato.

 

LIVORNO – Il tour nei porti nazionali del viceministro al Mit, Edoardo Rixi, ha fatto tappa a Livorno il 13 febbraio. Incontrando le Autorità Portuali, gli operatori dei porti e del sistema logistico, per sentire parlare direttamente i presidenti di AdSP, la maggior parte dei quali in scadenza di mandato. Quindi per sondare i progetti in corso d’opera, verificarne il rispetto dei termini, della copertura economica e di come sono state spese le risorse dello Stato.

L’incontro si è aperto con la visita ai cantieri della Darsena Europa, durante la quale il viceministro ha risposto alle domande dei giornalisti, successivamente il viceministro si è spostato a Palazzo Rosciano dove ha incontrato gli operatori portuali-logistico.

 

Una visita non di genere “politico-elettorale”- come in altri momenti sono state le presenze dei politici sulle banchine. Ma un incontro in cui il rappresentante di governo non ha fatto sconti a nessuno. Si è confrontato con Guerrieri, è tornato più volte sulla tempistica e sulle risorse del progetto Darsena Europa che insieme ad altri interventi in corso di realizzazione per un totale di oltre 642 milioni di euro, di cui 520 per la realizzazione della Maxi Darsena, concorreranno a creare il “Nuovo porto di Livorno” così come definito dallo stesso viceministro.

Le attese per Livorno
Grande attenzione per Livorno – ha spiegato Rixi – “lo scalo può dare un contributo importante al sistema Italia” – “il nostro è un Paese che con gli adeguamenti infrastrutturali si può candidare ad essere l’ingresso a sud delle merci di tutto il continente europeo”. “Per questo si deve arrivare quanto prima ad una conclusione del nuovo porto di Livorno”.

Di qui la necessità per il porto di mantenere una pluralità di tipologia di merci, container e ro-ro” – rimarcando l’importanza del traffico di rotabili – “la crescita del Nord Africa attraverso il Mediterraneo avverrà in buona parte tramite ro-ro, non tramite il container”. Tema sensibile per la comunità portuale livornese.

 

Rixi si è detto preoccupato per “i tempi di realizzazione del progetto Darsena Europa” – “la cui fine è prevista nel 2030, rispetto al 2029 del progetto iniziale. Il vincolo è il 2032 data in cui il Paese sarà in grado di terminare “tutti” i corridoi europei. Di qui la necessità di “mettere a frutto i piazzali da subito” ha sottolineato Rixi –  Il progetto infatti entrerà in funzione per gradi, per primi i piazzali che sorgeranno dove oggi si lavora alle due vasche di colmata, quale prolungamento esterno della confinante Darsena Toscana. Banchina su cui da diversi mesi si giocano gli equilibri tra gli operatori del porto, proprio sul tema della flessibilità tra container e rotabili come destinazione d’uso di TDT.

 

La necessità, ha spiegato Rixi “è che ci sia da subito un ritorno in termini di occupazione e di remunerazione del capitale investito da parte dello Stato” – il concetto è chiaro: la Darsena Europa deve concorrere “da subito” a fare cassa per gli investimenti che lo Stato ha in corso d’opera sul tema delle infrastrutture, 350 miliardi di euro a cui ammonta il piano complessivo per il quale “si correrebbe il rischio di non avere la capacità finanziaria”. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: CORRIERE MARITTIMO

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