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17 Dic 2024
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha commentato con forte disappunto il diniego della Francia alla riapertura del Tenda al termine di un sopralluogo con il viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi, durante il quale ha verificato la percorribilità della galleria: “Un anno fa con i francesi si individuò la possibilità di aprire la galleria in modalità cantiere. Da allora abbiamo con molta forza e determinazione chiesto ad Anas e alla ditta di concludere i lavori necessari e tutte le opere civili propedeutiche all'apertura con questa modalità. E io oggi sono venuto a vedere personalmente che le opere fossero realizzate e l'ho visto, l'ho visto nei documenti, l'ho visto nei certificati, l'ho visto nella posizione che Anas ha assunto ufficialmente all'interno della Conferenza intergovernativa, comunicando la disponibilità ad aprire, assumendosi la totale responsabilità del percorso anche nel lato francese. Di fronte a questi risultati la risposta dei francesi è stata che nella normativa l'apertura cantiere non è così ben disciplinata, che non c'è un ministro a cui chiedere e che quindi in questa fase non sono in grado di autorizzare l’apertura della galleria. Questo per noi è inaccettabile. Io rappresento la comunità piemontese, la comunità di Limone, di questa valle, di questo territorio, e i danni che stanno subendo qualcuno li deve pagare”.
Una situazione che secondo il presidente si unisce ad una serie di criticità nei collegamenti con la Francia: “La nuova galleria autostradale del Frejus è conclusa da un anno e stiamo ancora aspettando che la Francia affidi l’appalto per i collaudi, da 18 mesi attendiamo il ripristino della frana sulla ferrovia e oggi è stato riaperto il tunnel del Monte Bianco per il quale esiste un piano di chiusure per i prossimi 17 anni perché, a seconda del ministro di turno, il governo francese è favorevole o contrario. Io però non posso permettere che il Piemonte venga schiacciato all'interno di questa situazione. Oggi che il Tenda è pronto per essere aperto, Anas ha certificato che può essere percorso in sicurezza e anche lo studio che abbiamo commissionato al Politecnico di Torino sostiene che il tunnel può essere percorso addirittura a doppio senso di circolazione, in presenza di un presidio”.
“Io sono pronto a tutelare in ogni sede, anche in quella legale, gli interessi della mio territorio, della mia gente e del nostro Piemonte, nei confronti di un governo straniero. Perché nel clima di amicizia, e mi permetto di dire anche di fratellanza, che c'è sempre stato tra Italia e Francia, noi oggi stiamo subendo un atteggiamento incomprensibile da parte del governo francese”, ha assicurato Cirio.
Infine, il presidente ha annunciato che “siamo pronti a confermare il servizio di treni-navetta tra Limone e Tenda per la stagione invernale e abbiamo pronto un milione di euro sul bilancio che la Giunta approverà a gennaio 2025 per ristorare le attività economiche che continuano a subire i danni della mancata apertura del collegamento”.
Su questo aspetto è intervenuto anche l’assessore alla Montagna Marco Gallo, secondo il quale "la decisione dei francesi rappresenta l'ennesima doccia fredda per il comprensorio sciistico di Limone e più in generale per tutto il turismo cuneese. Per la quinta stagione di fila la Riserva Bianca dovrà rinunciare ai turisti della Costa azzurra e della Riviera di Ponente, fondamentale voce del turismo fino all'alluvione di quattro anni fa. Una rinuncia che non pare avere basi solide visto che per l'Anas c'erano tutte le condizioni per garantire il transito alternato. Auspichiamo che in nome anche della fruttuosa cooperazione che da anni esiste tra i due versanti si individui una soluzione che non continui a penalizzare il turismo del Cuneese".
Fonte: REGIONE PIEMONTE