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09 Dic 2024
Inferno a Calenzano, alle porte di Firenze. Un'esplosione nell'area di carico del deposito di carburanti dell'Eni ha provocato 2 morti, 3 dispersi e almeno 26 feriti.
Due dei feriti sono molto gravi.
Identificato per ora il corpo di una delle due vittime, un autotrasportatore di Napoli residente a Prato: si chiama Vincenzo Martinelli.
I morti e i dispersi sono tutti operai tra 62 e 45 anni che stavano guidando le autocisterne. L'ipotesi è che durante le operazioni di carico ci sia stata una scintilla che ha innescato la deflagrazione.
Allarme anche per l'inquinamento poi rientrato. Il Comune ha invitato i cittadini a tenere chiuse le finestre nel raggio di 5 chilometri e a non avvicinarsi alla zona dell'esplosione, dove si è alzata una colonna di fumo nero. Nella serata Arpat ha spiegato che i valori dell'aria sono nella norma e non ci sono pericoli per la salute o per l'ambiente.
Paura in città per l'esplosione forte «come quella di una bomba in guerra». Tanto che il botto è stato registrato anche da Ingv come un terremoto equivalente a magnitudo 0,9.
Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta dalla Procura di Prato. I sindacati hanno proclamato 4 ore di sciopero per l'11 dicembre che sarà anche una giornata di lutto regionale.
Cordoglio e solidarità per l'accaduto sono arrivate dalle massime autorità e istituzioni: dal presidente della Repubblica Mattarella alla premier Meloni.
Inizialmente ci sono state delle ripercussioni sulla circolazione di treni e auto: chiusa l'A1, fermati anche i treni durante le operazioni di soccorso. Poi la situazione è tornata alla normalità.
L'impianto si trova in una zona abitata e non mancano le polemiche sulla sicurezza.
Fonte: CORRIERE FIORENTINO