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15 Nov 2024

Grande successo per la prima edizione di ''A Bridge To Africa''

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Il Nordafrica dello shipping e dell’economia corre, l’industria italiana vuole crescere insieme.

 

LA SPEZIA – La sponda sud del Mediterraneo cresce a ritmi serrati in ambito portuale e logistico. Negli ultimi dieci anni sono stati effettuati 12,7 miliardi di investimenti nella realizzazione di infrastrutture. I progetti e le realizzazioni più note sono il complesso di Tanger Med in Marocco e quelli di Damietta e Port Said in Egitto, ma negli stessi Paesi, così come in Algeria e Tunisia, il settore cresce rapidamente. Questa espansione è sorretta da gigantesche aree economiche speciali, che, per gli standard europei, ospitano realtà produttive di livello mondiale, capaci di generare e attirare traffico. Inoltre, a seguito della crisi del Mar Rosso, i porti nordafricani stanno sfruttando al meglio la modifica delle rotte dei container per rafforzare la loro posizione nel settore del transhipment, dove sono già protagonisti. Questi dati sono stati illustrati da Alessandro Panaro di SRM durante la presentazione che ha aperto la giornata conclusiva di A Bridge To Africa.

 

La risposta del sistema portuale e logistico di La Spezia e Marina di Carrara è unanime: dal Nordafrica bisogna cogliere opportunità e lezioni, integrando porti e aree produttive/logistiche speciali (come ZES e ZLS in Italia) e migliorando l’efficienza delle operazioni portuali. Tanger Med, ad esempio, è quarto nella classifica mondiale stimata dalla World Bank su 405 porti a livello globale.

 

Il sistema La Spezia-Marina di Carrara è all’avanguardia grazie all’azione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e al contributo degli operatori privati Contship, Dario Perioli, FHP, Grendi, Laghezza, LCA e Tarros, che si sono confrontati stamane in una dinamica tavola rotonda.

 

Gian Luca Agostinelli, presidente dell’International Propeller Club Ports of La Spezia and Marina di Carrara, ha spiegato: “Esiste un ‘Modello La Spezia e Marina di Carrara’, pioniere di un nuovo rapporto con il Nordafrica, che non solo ne evidenzia le opportunità economiche, ma promuove un sistema di cooperazione basato su un dialogo storico tra le due sponde del Mediterraneo. Il nostro tessuto imprenditoriale rappresenta una guida per le aziende italiane interessate a questi mercati. Il sostegno del Piano Mattei offre una spinta importante, ma solo attraverso la condivisione del know-how e delle best practice possiamo costruire una cooperazione duratura e una ricchezza condivisa. Fondamentale sarà puntare sul dialogo culturale e sull’adozione di pratiche sostenibili, con un attento controllo sull’impatto sociale, ambientale e di governance. A Bridge To Africa, che si è appena concluso, rappresenta la prima illustrazione pubblica di questo approccio.”

 

Un ruolo leader nei rapporti e le relazioni con l’Africa è stato riconosciuto da Marco Bucci,nella sua prima uscita alla Spezia in veste di neo-Presidente della regione Liguria, e dal Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che sono intervenuti in chiusura dell’evento.

 

La Liguria si pone come una vera e propria porta d'ingresso del Sud Europa nei rapporti con l’Africa, non solo dal punto di vista geografico ma anche logistico – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci - Nei prossimi anni ci aspettiamo uno sviluppo notevole di tutti i traffici tra i due continenti, flussi che passeranno dai porti liguri. Nel corso della storia i nostri porti sono sempre stati snodi logistici fondamentali per i viaggi di merci e persone, dei luoghi animati da lingue e culture diverse. Oggi, in un mondo sempre più digitale, a spostarsi sono anche i dati: qui in Liguria abbiamo cavi sottomarini che ci danno la possibilità concreta di essere attori numero uno sul fronte delle infrastrutture digitali, comprese quelle dedicate alle connessioni tra Africa e Europa, un settore destinato a crescere in modo esponenziale nel prossimo futuro. È  dunque importantissimo che la nostra regione sia il 'gate' per eccellenza di merci, persone e dati tra l'Africa, il Sud Europa e il resto del continente europeo

 

 

Edoardo Rixi, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato: “Il sistema portuale italiano è il primo del Mediterraneo per l'Europa e può competere tranquillamente con i sistemi del Nord Europa. Se, invece, i nostri porti non dialogano tra loro e non fanno sinergia, il rischio vero è che ci continueremo a frammentare e ci troveremo in ritardo su investimenti importanti. Per favorire le sinergie tra le Autorità portuali della penisola, sui Piani regolatori chiederemo una configurazione sulle regole che sia analoga in tutto il Paese”.  

 

La manifestazione della Spezia ha confermato che c’è ancora molta Africa nel futuro dell’Italia. Snam sta portando avanti, con diversi partner, il progetto SouthH2 Corridor, un idrogenodotto che porterà dal Nordafrica questo gas fondamentale per le politiche di decarbonizzazione in Italia e in Europa. Sparkle, del gruppo TIM, gestisce i collegamenti digitali sottomarini nel Mediterraneo, in particolare BlueMed, che collega l’Africa all’Europa con approdo in Liguria. Duferco, gigante dell’acciaio, tramite la sua divisione Energia, sta investendo in Nordafrica, considerato da loro un mercato cruciale per il settore dell’autoproduzione di energia da parte dell’industria. Lo stesso continua a fare Ansaldo Energia, con componenti e sistemi per la generazione elettrica che stanno registrando in Nordafrica grandi investimenti, con l’obiettivo dell’elettrificazione accelerata.

 

Lo scenario dei rapporti Italia - Africa si è conclusa con gli interventi di DSV, Evergreen, Ignazio Messina & Co.

 

Fonte: A BRIDGE TO AFRICA

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