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05 Nov 2024

Cala l'export in Italia nel primo semestre del 2024

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MILANO  – Per l’Italia il 2023 è stato un anno caratterizzato dalla debolezza delle attività industriali, scese del 2% rispetto al 2022, un trend negativo confermato anche nei primi sei mesi del 2024. Il primo semestre del 2024 ha evidenziato, inoltre, un rallentamento degli scambi con l’estero: nel primo semestre del 2024 le esportazioni sono calate, rispetto allo stesso periodo del 2023, dell’1,8%, mentre le importazioni sono diminuite dell’8,2%. È questa la fotografia che emerge dal 23o “Fedespedi Economic Outlook”, l’osservatorio quadrimestrale sull’andamento del trasporto merci internazionale della Federazione Nazionale Imprese di Spedizioni Internazionali.

 

Le esportazioni verso alcuni dei mercati strategici per il nostro Paese – ha spiegato Alessandro Pitto, Presidente di Fedespedi (Federazione Nazionale Imprese di Spedizioni Internazionali) – sono in difficoltà a causa della contrazione della domanda interna: nel primo semestre 2024 l’export italiano è sceso del 12,2% verso l’Austria, del 18,6% verso la Svizzera e del 26,5% verso la Cina. Questa tendenza incide anche sulla performance dei porti italiani (-0,6% di traffico container nel primo semestre del 2024). La priorità di Fedespedi è lavorare sulla capacità di attrarre traffico ed è in quest’ottica che abbiamo rilevato alcune criticità nella recente riforma doganale che se non opportunamente e tempestivamente riviste potranno determinare il reale rischio di distorsione dei traffici (comunicato stampa Fedespedi)”.

 

I report quadrimestrali “Fedespedi Economic Outlook” riportano una raccolta dei dati più aggiornati sul contesto macroeconomico (Pil, commercio internazionale, ecc.), gli ultimi indicatori sull’import-export italiano, le tendenze nello shipping internazionale, il traffico aereo cargo e i valichi alpini.

 

Lo studio integrale è disponibile sul sito di Fedespedi, nella sezione Centro Studi.

 

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SHIPPING

 

Dopo anni di stabilità, il traffico container globaleal netto delle attività di trasbordo e feeder, è stimato per il 2024 in 180 milioni di Teu, con una crescita superiore del 5% rispetto al 2023. Nel primo semestre del 2024 il traffico container nei principali porti italiani si è ridotto dello 0,6%, attestandosi a circa 3,7 milioni di Teu: ragione di tale performance un primo trimestre negativo (-3,2%) a causa delle difficoltà conseguenti alla nota crisi di Suez, cui si è aggiunto il momento non favorevole del commercio estero italiano. Nello stesso periodo, i porti non italiani censiti del Mediterraneo hanno, invece, movimentato complessivamente 20,9 milioni di Teu, con un incremento dell’7,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 (in forte crescita il porto Barcellona (+24,2%) e Tanger Med (+18%). I porti del North Range sono cresciuti del 4,2%, invertendo gli andamenti negativi dei periodi precedenti.

Con riferimento alla qualità dei servizi marittimi, si registra un peggioramento nel primo semestre del 2024, sia in termini di percentuale delle navi arrivate in orario, sia dei giorni medi di ritardo, rispetto al 2023, soprattutto nella prima parte dell’anno, come conseguenza della situazione di Suez e le possibili cause di ritardo, che comporta il passaggio dal Capo di Buona Speranza.  Nel 2024 le navi arrivate in orario sono il 53% circa, contro il 62% del 2023 (ritardo medio nel 2024 di 5,3 giorni, contro i 4,8 dell’anno scorso).

L’Outlook contiene, inoltre, un approfondimento dedicato al quadro delle nuove alleanze tra le grandi compagnie di navigazione che andranno a riconfigurare gli assetti competitivi consolidati in questi ultimi anni. 

 

CARGO AEREO

 

Sulla base dell’ultimo report di IATA (Air cargo market analysis, maggio 2024), il traffico cargo espresso in ton-km (CTK cargo tonne-kilometres) di luglio è aumentato dell’13,6% rispetto allo stesso mese del 2023. La crescita è trainata dal traffico internazionale, spinto soprattutto dallo sviluppo dell’e-commerce.

Dopo la flessione del cargo aereo italiano nel 2023 (-1,5%), nei primi sei mesi del 2024 si registra un aumento dell’attività, con una crescita del 18,3%: da notare la ripresa di Milano Malpensa (+11,9) che rimane il primo scalo nazionale concentrando il 59,7% del traffico nazionale. Tra gli altri aeroporti, in forte crescitaVenezia (+20,5%) e Roma Fiumicino (+65,3%) che nel 2023 è entrato al 16° posto nel ranking dei primi 20 aeroporti UE per volumi di traffico (Milano Malpensa è al 9° posto).

 

VALICHI ALPINI

 

Il traffico di veicoli pesanti sulla rete autostradale italiana (in milioni di veicoli-km) ha registrato, nel 2023, una crescita dello 0,9% rispetto al 2022. Il trend di crescita si conferma a gennaio 2024 (ultimo dato disponibile), con un aumento dei veicoli-km del 5,6% rispetto a gennaio 2023. Il traffico stradale ai principali valichi alpini (quelli svizzeri del Gottardo, Sempione, San Bernardino e San Bernardo, cui si aggiungono Brennero, Monte Bianco e Frejus), si è leggermente ridotto nel 2023, passando dai 4,873 milioni di veicoli pesanti del 2022, ai 4,758 del 2023 (-2,3%). Le difficoltà di attraversamento delle Alpi, via strada e via ferro, nel prossimo periodo aumenteranno, a seguito dei numerosi lavori in programmazione, sia lungo l’asse del Brennero, sia lungo gli assi di attraversamento della Svizzera e verso la Francia.

 

Fonte: FEDESPEDI

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