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12 Lug 2024

Trasporto merci in Sardegna viaggia a marce basse

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Mancanza di autisti, il caro gasolio e la concorrenza straniera le cause principali.

 

L'autotrasporto in Sardegna è attualmente rallentato da diversi fattori, tra cui la mancanza di turn over fra gli autisti, la concorrenza straniera, il caro costo del gasolio e le elevate accise sul carburante. Questi problemi stanno impattando pesantemente sul settore, che è particolarmente importante per l'economia isolana.

 

Secondo i dati forniti dalla nota di Confartigianato Sardegna, le imprese di autotrasporto sardo rischiano di essere erose nonostante il loro rilevante numero, con 2.099 imprese totali, di cui il 58,4% sono artigiane, e 8.132 addetti, con l'79,1% di essi artigiani. Rispetto al contesto nazionale, queste cifre assumono un'importanza considerevole considerando che nel complesso nazionale ci sono 82.000 imprese, di cui 42.000 artigiane, e 371.000 addetti, di cui 283.000 artigiani.

 

Nel corso degli ultimi 15 anni, il trasporto e logistica isolani hanno subito una perdita significativa, con la scomparsa di 974 aziende e un passaggio dalle 3.073 del 2009 alle attuali 2.009.

 

La provincia di Cagliari-Sud Sardegna presenta la maggior concentrazione di imprese nel settore, con 948 aziende, di cui il 56,2% artigiane, e 4.153 addetti. Le province di Nuoro, Oristano e Sassari-Gallura mostrano un'attività imprenditoriale meno rilevante ma comunque significativa.

 

Un aspetto preoccupante è rappresentato dal costo medio del lavoro delle imprese sarde, che è del 58,4% superiore rispetto a quello delle imprese di autotrasporto dei dieci paesi maggiori competitor nel trasporto internazionale tra Italia e Unione europea. La situazione è ulteriormente aggravata dalla difficoltà nel reperimento del personale, con oltre il 40% delle offerte di lavoro rimaste inevasa per mancanza di figure professionali.

 

La carenza di autisti nell'isola è evidenziata dalle 7.410 richieste di autisti, di cui il 53% risultano di difficile reperimento. Inoltre, l'età media dei lavoratori nel settore è in costante aumento, contribuendo a rendere ancora più critica la situazione.

 

Confartigianato Trasporti solleva la problematica della mancanza di autisti come una questione di estrema gravità, proponendo soluzioni quali incentivi pubblici per il conseguimento dei costosi titoli abilitativi alla guida e sgravi sulle assunzioni di nuovi conducenti al fine di attenuare l'emergenza.

 

Un altro problema rilevante per il settore è il costo elevato dei carburanti, con le piccole imprese italiane che spendono 4,4 miliardi di euro a causa di una tassazione superiore del 41,3% rispetto alla media dell'UE.

 

Le misure immediate e a lungo termine proposte dall'Associazione mirano a valorizzare il ruolo dell'autotrasportatore e rendere più attraente la professione per giovani e disoccupati, nonostante la stigmatizzazione che la professione ha subito nonostante il suo ruolo essenziale e strategico per l'economia.

 

Infine, per sostenere le imprese e contrastare l'impatto negativo della concorrenza straniera, è fondamentale che siano adottate misure concrete a livello normativo e fiscale al fine di rendere il settore più competitivo e sostenibile nel lungo periodo.

 

Fonte: TELENORD

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