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12 Mar 2024
C'è chi sostiene che permettere ai mega-camion di transitare sulle strade europee sia un grosso errore. Ci sono quelli che, al contrario, ritengono che consentire ai cosiddetti gigaliner di operare sulle arterie stradali dell'UE rappresenti un notevole incentivo verso l'obiettivo di un settore dell'autotrasporto a emissioni zero. Il voto odierno del Parlamento europeo ha accontentato i secondi e fatto infuriare i primi. L'assemblea in seduta plenaria riunita a Strasburgo, infatti, ha votato a favore della revisione della direttiva n. 53 del 1996 che stabilisce, per alcune tipologie di autoveicoli circolanti nell'Unione Europea, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale.
Ad essere assai scontenti dell'esito della votazione sono principalmente le organizzazioni di categoria del trasporto ferroviario e intermodale, mentre ad essere soddisfatti del via libera al testo presentato in aula sono le associazioni dell'autotrasporto e i produttori di autoveicoli.
A pochi minuti dalla votazione, la prima reazione di disappunto è quella dell'European Transport Safety Council (ETSC), l'organizzazione non-profit il cui obiettivo è la riduzione del numero di vittime e di incidenti nel settore europeo dei trasporti che ieri ha sottoscritto con altre sette associazioni un ultimo appello agli eurodeputati affinché non approvassero il testo così com'era stato presentato ( dell'11 dicembre 2024). «I grandi camion - ha commentato a caldo Graziella Jost, responsabile progetti presso l'ETSC - rappresentano un grosso errore per l'Europa. Anche se in alcune nazioni i mega-camion possono avere un ruolo nell'ambito di circostanze assai specifiche, queste modifiche normative condurranno ad una loro diffusione su larga scala con un impatto potenziale molto grave sulla sicurezza stradale. Quasi la metà degli eurodeputati - ha evidenziato Jost - voleva rimuovere le nuove disposizioni volte ad estendere l'uso dei mega-camion, ma un emendamento in tal senso non è riuscito a passare per soli sei voti. Esortiamo fortemente l'UE a riconsiderare questi cambiamenti proposti e a mantenere invece l'attuale pratica di sperimentazioni limitate, il cui impatto può essere strettamente monitorato».
Di tutt'altro avviso Thomas Fabian, responsabile Veicoli commerciali dell'European Automobile Manufacturers' Association (ACEA), secondo cui «le norme vigenti su pesi e dimensioni non sono più adatte allo scopo e, di fatto, penalizzano i veicoli a zero emissioni che generalmente sono più pesanti. L'aumento di peso di quattro tonnellate e l'aumento dell'asse di una tonnellata concordati dal Parlamento - ha sottolineato il rappresentante dell'associazione europea dei produttori di automobili - mirano entrambi a correggere lo squilibrio rispetto ai modelli diesel, ma - ha precisato Fabian - sono necessari ulteriori adeguamenti».
Riferendosi all'approvazione dell'emendamento in base al quale gli Stati membri dovranno adottare e pubblicare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla nuova direttiva entro e non oltre la data di adozione più un anno, e non più due anni come previsto dal testo della Commissione Europea, l'ACEA ha evidenziato che, «con l'accelerazione della corsa alla decarbonizzazione di camion e autobus, anche la riduzione di un anno del tempo di attuazione per gli Stati membri rappresenta un significativo miglioramento».
Da parte sua, Isabel García Muñoz, relatrice del Parlamento europeo sulla proposta di direttiva che modifica la direttiva 53/96, ha affermato che «i veicoli a emissioni zero devono diventare la spina dorsale del trasporto stradale se si vuole che il settore raggiunga i suoi obiettivi di decarbonizzazione. Le nuove norme - ha sottolineato Muñoz - creeranno incentivi reali affinché le aziende passino ai camion a emissioni zero e rendano il trasporto merci su strada più sostenibile e sicuro. Trasportando lo stesso carico con meno veicoli e meno viaggi, possiamo ottenere significative riduzioni delle emissioni. Abbiamo anche promosso con successo - ha precisato la relatrice - norme più rigorose per l'uso dei mega-camion, previa valutazione del loro impatto sulla sicurezza stradale, sulle infrastrutture, sulla cooperazione modale e sull'ambiente».
Fonte: INFORMARE