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19 Gen 2024
Si alza la tensione a Taranto. Dalla portineria C dell’ex Ilva, dove era in corso un presidio dalle 5.30, è partito un corteo, con lavoratori e mezzi, che ha causato consistenti blocchi stradali e rallentamenti al traffico sulla statale 106 ionica e sulla statale Appia. Decine di tir incolonnati all’altezza del varco merci dell’acciaieria hanno bloccato la circolazione stradale in direzione di Taranto.
A organizzare la mobilitazione è l’associazione Aigi, cui aderisce l’80 per cento delle imprese dell’indotto che lavorano con l’ex Ilva di Taranto. Si invocano garanzie sul pagamento dei crediti maturati dalle imprese, 120 milioni di euro. Il timore è che possano svanire con la decisione del governo di avviare l’amministrazione straordinaria dello stabilimento.
Già ieri l'associazione aveva avviato la mobilitazione con la sospensione ad oltranza delle attività, garantendo esclusivamente le prestazioni attinenti la sicurezza degli impianti, e sit-in davanti alle portinerie. L’Aigi chiede il pagamento di tutte le fatture emesse al 31 dicembre 2023 e l'esposizione di un "credibile piano industriale" che garantisca la continuità produttiva.
La strada tracciata è quella che porta all'amministrazione straordinaria, ma c'è l'impegno del governo a tutelare le imprese dell'indotto ex Ilva che vantano
crediti nei confronti di Acciaierie d'Italia. Prima però bisognerà attendere una ricognizione sulla situazione da parte dei commissari, che non potranno insediarsi prima dell'attivazione dell'amministrazione straordinaria. E anche per questo bisognerà aspettare che il socio privato e l'AD di Acciaierie d'Italia, formalizzino la loro posizione. Insomma nulla potrà accadere prima dell'inizio di febbraio. Questo il quadro tracciato, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, durante il confronto in videoconferenza con le associazioni rappresentanti delle aziende fornitrici e dell'indotto di Acciaierie d'Italia, per un aggiornamento sulla situazione. All'incontro hanno partecipato anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderoni e i rappresentanti di Confindustria, Federmanager, Confapi, Casartigiani Puglia, Aigi e Confartigianato.
I rappresentanti dell'indotto si sono dichiarati del tutto insoddisfatti delle comunicazioni del governo. I blocchi stradali sono stati rimossi ma potrebbero essere ripristinati nei prossimi giorni.
"La decisione di commissariare l'ex gruppo Ilva non offre quelle garanzie che abbiamo sempre richiesto circa la difesa di un asset fondamentale per il Paese, dell'occupazione diretta e indiretta che sviluppa l'acciaieria e a garanzia di una transizione che si faccia carico delle ricadute sociali e ambientali". Affermano intanto in una nota congiunta la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, e il segretario generale della Cgil Taranto, Giovanni D'Arcengelo. I sindacalisti ricordano di aver richiesto, "a fronte di problematiche rilevanti, che vi fosse un'assunzione diretta dello Stato, una gestione pubblica che affrontasse in primis la questione occupazionale, a garanzia di tutti i lavoratori, di Mittal, Acciaierie d'Italia e anche quelli dell'indotto, con un sistema delle imprese legato al siderurgico oramai allo stremo". Altrettanto fondamentale, per Cgil, "è dare risposte rispetto al rilancio produttivo e quindi alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, alla messa in sicurezza degli impianti, alla transizione energetica e agli interventi di naturale ambientale". Cgil evidenzia la necessità di "una governance autorevole", di "politiche industriali e di settore mirate" e di "risorse". "Quelle previste dal governo con il provvedimento di commissariamento - concludono - sono insufficienti per le azioni necessarie a difendere il sito produttivo". Leggi tutta la notizia
Fonte: TGR PUGLIA