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17 Gen 2024
GENOVA - "Oggi gli choc nei traffici marittimi sono sempre più frequenti, ravvicinati e potenti, dunque occorre spostare l'attenzione dai trasporti alla localizzazione della produzione manifatturiera". Per Zeno D'Agostino, presidente di Espo - European Sea Ports Organisation e dell'Autorità portuale di Trieste e Monfalcone la parola magica del momento è "diversificare".
In particolare, per i problemi nel transito per il Canale di Suez, che penalizzano i porti del Mediterraneo e soprattutto quelli dell'Adriatico, Trieste ha stretto da tempo accordi con Egitto e Marocco, presto operativi, favorendo anche traffici infra Mediterraneo. Intanto, mentre si impennano i costi dei noli, il problema di Suez crea disagi nella pianificazione, con tempi allungati e non prevedibili, ma fa tesoro "l'esperienza della fase finale del Covid", quando si era creata una situazione analoga.
Per D'Agostino i problemi nel Mar Rosso hanno conseguenze di breve e di lungo periodo. Nel primo "c'è la realtà di costi di noli molto più alti, tra 6 e 8mila dollari - relativamente a Europa e Asia - vale a dire 3/4 volte di più rispetto ai costi di prima della crisi. Piuttosto, i tempi si sono allungati e sono imprevedibili", indica D'Agostino, con il rischio "di congestioni nei porti".
Nel lungo periodo, invece, si continuerà a circumnavigare l'Africa evitando di entrare nel Mediterraneo per raggiungere direttamente i porti del Nord Europa e penalizzando l'Adriatico, almeno per le grandi navi, "le grandi compagnie potrebbero ridisegnare i loro servizi per Sud Europa e Mediterraneo. Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH