23 Ott 2023

Green Planet Logistics diventa sempre più fitta e capillare in tutta Italia

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La prima storica convention registra nuove aziende associate e punta a nuove collaborazioni e all’intermodale.

 

GALLIPOLI – Obiettivo ampiamente raggiunto ed anzi brillantemente superato all’esordio assoluto. A distanza di poco più di un anno dalla nascita di Green Planet Logistics nell’agosto 2022, la rete di imprese ideata da Claudio Fraconti (40 anni di esperienza associativa) ha fatto centro.

 

La prima storica convention associativa, organizzata con dovizia di particolari in Puglia dalla F.lli Primiceri – uno dei cinque soci fondatori dell’inedito network insieme a Palladino, BS Group, SoLog, Trial – si è sviluppata secondo gli intenti programmati dal suo mentore e Presidente, con massiccia adesione dei suoi attuali membri, nel frattempo cresciuti ad una decina di aziende di autotrasporto e logistica da diverse parti d’Italia.

 

Infatti la partecipazione odierna dei 10 soci membri spazia dall’estremo Nord, la Valtellina, a due passi dalla Svizzera, al profondo Sud, nel Salento, il cosidetto ‘Tacco d’Italia’, isole comprese: da Sondrio, Pavia e Milano in Lombardia a Casarano in Puglia, Napoli ed Avellino in Campania, passando per Teramo e Chieti in Abruzzo, Parma in Emilia ed arrivando a Catania in Sicilia.

 

Non solo: al meeting di Gallipoli, tenutosi presso il resort Grand Hotel Costa Brada con una quarantina di ‘adepti’, si è registrata la presenza, quali osservatori interessati, di nuove aziende che hanno manifestato la prospettiva di un loro prossimo avvicinamento al network con forme di collaborazione esterne ad hoc; tra queste la Bianchi di Como con filiale a Modena, che ha fatto anche un intervento in prima persona con suo referente e anche la Lotras di Incoronata (Foggia), specialista dell’intermodale, l’ambito modale di trasporto che più preme avvicinare a Fraconti & C..

 

Altri attori della filiera logistica non associati a GPL – accademici (prof. Amedeo Maizza), legali (il già citato Avv. Margiotta), formatori professionali (Biagio Provenzale), assicuratori (Marsh broker di Bari) – sono inoltre intervenuti alla convention, rendendo il confronto in sala più vivace ed eterogeneo.

 

All’origine di GPL Green Planet Logistics c’era la precisa volontà di creare qualcosa di diverso dalla ‘solita’ associazione, che non fosse non l’ennesima targa sindacale, ad infoltire una jungla.

 

Per realizzare un tale soggetto inedito il sagace Fraconti si è avvalso dell’esperienza specifica di un consulente specializzato come l’Avv. Germano Margiotta, legale da tempo impegnato nei trasporti, titolare dello Studio Margiotta & Partners di Milano, il quale, per disegnare lo schema più idoneo a collocare la rete di imprese – figura ancora poco conosciuta in Italia, specie in ambito di logistica e autotrasporto, ma già diffusa all’estero ed in altre branche dell’economia – è ricorso alla forma del soggetto giuridico. Una formula che ha permesso tra l’altro a Green Planet Logistics di aderire, proprio nel gennaio di quest’anno, al FLC Freight Leaders Council, organizzazione che non a caso, nella persona del suo vertice apicale, il Presidente, Massimo Marciani, ha seguito i lavori in remoto, insieme ad altri operatori, con un efficace intervento.

 

Da queste premesse è partita l’ampia relazione di Fraconti – che oltre ad abile oratore è anche docente a livello di istituti tecnici superiori – il quale ha fatto il punto su quanto ad oggi realizzato e soprattutto sugli obiettivi concreti che ci si pone nel futuro prossimo e venturo.

 

“Questa nostra iniziativa, nata da cinque colleghi che si sono conosciuti in una delle attività che svolgono (il pallet espresso) i quali hanno cominciato a ragionare su quello che stava succedendo nel mondo della logistica italiana, ma anche europea e mondiale, è andata via via consolidandosi proprio perché queste aziende, nate tutte con l’attività di autotrasporto, nel frattempo hanno saputo evolversi in Operatori Logistici. Ed esse hanno sperimentato che il modello del Network consentiva loro di arrivare molto più lontano di quello che un tempo facevano direttamente con i loro camion grazie alla sinergia con i colleghi, italiani ed europei”.

 

Il comun denominatore di queste aziende, evolute da ditte familiari in società di capitali, è la piena consapevolezza della forza che proprio la famiglia è in grado di dare quando c’è da spingere sull’acceleratore, oppure c’è da stringersi insieme per affrontare un evento negativo.

 

“Questo è uno dei fondamenti del successo della industria Italiana, che per anni ha retto su questo modello, però spesso caratterizzato da ridotte dimensioni aziendali, da scarsa capitalizzazione e di conseguenza da difficoltà di accedere al credito e quindi di competere a livello internazionale.

 

Ma di fronte alle aggregazioni verticali e orizzontali che si stanno concretizzando nel panorama della logistica, non era più sufficiente neanche appartenere ad un Network, perché questo può essere spesso soggetto a successi o insuccessi dipendenti dalle persone o dagli interessi che lo dirigono, per cui era indispensabile anche crescere dimensionalmente e in altre direzioni.

 

Sappiamo tutti che il fenomeno del nanismo delle imprese di logistica italiane è conseguenza diretta della dimensione delle aziende di produzione italiane, che per tanti anni hanno retto il confronto con realtà straniere molto più importanti, ma che ora per stare sul mercato devono anch’esse appunto internazionalizzarsi ed assumere dimensioni ben diverse, oppure accettare un ruolo di gregario o peggio di suddito” prosegue Fraconti, consapevole che “la nostra quota di mercato sul trasporto internazionale è ridotta a pochi punti percentuali, e le attività di logistica per i grandi clienti sono terreno di spartizione di una decina di multinazionali radicate da anni sul nostro territorio.

 

Le nostre riflessioni di colleghi con una lunga collaborazione alle spalle sono state quelle di trovare un sistema semplice che potesse catalizzare le nostre risorse e potesse attirarne di nuove, perché sentivamo che il turbamento non era solo nostro, ma di tanti colleghi”.

 

Una volta scelto, con l’aiuto dell’Avv. Margiotta, quell’istituto del nostro ordinamento che è la Rete di Imprese e, affinché fosse più forte e duratura la struttura, declinata questa nella forma della personalità giuridica con una adeguata dotazione di capitale iniziale, si è ritenuto di fissare dei paletti importanti all’ingresso di nuove aziende, che debbono rispondere ai requisiti di: solidità economica, proprietà dei mezzi di produzione in misura rilevante, adeguata dotazione di dipendenti, e sopra ogni cosa operare nella legalità e nel rispetto delle regole, vero requisito che fa la differenza.

 

Nella denominazione Green Planet Logistics, coniata su suggerimento del socio Roberto Baldini di BS Trasporti, è la sintesi della visione del prossimo futuro: l’attenzione all’ambiente, potersi presentare al mercato come gruppo coeso ed in regola con la transizione energetica, un processo obbligato ma di difficile approccio per le aziende non del tutto strutturate, che potrà essere tuttavia facilitato presentandosi a clienti e ai fornitori con numeri aggregati di un certo peso.

 

E le cifre non possono mentire: il fatturato complessivo nel 2022 è stato di 110 milioni di Euro, l’utile netto di 3 milioni, il patrimonio netto di 16 milioni. La dimensione massima individuale ideale dei membri è di 30 milioni di fatturato, per non avere soci egemoni rispetto ad altri.

 

Gli asset utilizzati vedono 1.200 mezzi di proprietà tra veicoli a motore, rimorchiati e casse mobili, 750 dipendenti, 400.000 mq. di aree a disposizione in Italia (di cui 130.000 mq coperti), altri 50.000 mq. in allestimento entro il 2024, con alcune aree già dotate di raccordi ferroviari.

 

Rilevante l’appartenenza diretta come concessionari a 3 dei maggiori Network di spedizioni espresse di pallet e collettame (Palletways. Pallex, CDS) e la presenza diretta negli interporti di Parma, Forlì, Orbassano, Verona, Milano Rogoredo, Busto Arsizio, Marcianise Foggia e Brindisi.

 

Praticamente tra i soci nel loro complesso non manca alcuna specializzazione nelle diverse nicchie che compongono i trasporti nella loro accezione più lata e di attualità; prossimo step dichiarato l’intermodale, con alcuni specialisti già a fare capolino.

 

“Abbiamo costruito una macchina importante, altri componenti mi auguro ne faranno presto parte, aggiungendo un’altra serie di servizi, ora dobbiamo metterci il carburante e cominciare a farla marciare; tutti devono dare il loro contributo di conoscenze, di proposte di sviluppo, di mercati dove proporsi. Importante è che la squadra lavori nella stessa direzione, di fronte abbiamo dei colossi con cui competere! La grande differenza fra la nostra Rete e un consorzio o una cooperativa è che noi siamo dislocati su territori molto differenti e soprattutto facciamo servizi molto diversificati, dunque non entriamo in concorrenza diretta fra di noi. Rispetto ad una grande azienda di logistica con tante filiali siamo molto più flessibili e con una conoscenza e radicalizzazione profonda sul territorio.

 

Con la nostra forza patrimoniale e di mezzi di produzione abbiamo le carte in regola per entrare in contatto con grandi committenti che possano apprezzare le prerogative del nostro sistema; possiamo allacciare collaborazioni anche con gruppi internazionali, non sottovaluterei l’opportunità di stringere collaborazioni con qualche compagnia di navigazione o vettore aereo, specie di quelli emergenti, interessati ai nostri servizi visto che sulla terraferma qualche cosa possiamo dire certamente” conclude Fraconti, dando una notizia. “Abbiamo iniziato ad operare il mese scorso col primo cliente IQUONY specializzata nella manutenzione di grandi impianti fotovoltaici, attivando un piccolo deposito a Taranto, al quale dovrebbe seguirne un altro a Parma presso Lanzi, e siamo alla ricerca di una soluzione per il centro della Sicilia; e ci siamo presentati al gruppo ENI”.

 

Nella seconda parte del meeting il microfono è stato ceduto ai soci, alternatisi a salire sul proscenio.

Sono intervenuti al confronto, accettando di rispondere a quesiti anche schietti, e soprattutto motivando le ragioni della loro partecipazione alla rete di Imprese: Stefania Iorio di Iorio Trasporti e Logistica Spa di Napoli, Leonardo Lanzi (in video conferenza) di Lanzi Trasporti Srl di Parma, la ‘padrona di casa’ Sonia Primiceri della F.lli Primiceri di Casarano (Lecce), Giacomo Palladino della Palladino Logistics di Avellino, Roberto Baldini della BS Group di Teramo, Paolo Oberti della So.Log di Tirano (Sondrio), Alessandro Fraconti della Trial di Sesto S.Giovanni (Milano), Valeria Vallin della Vallin Autotrasporti di Vigevano (Pavia). Oltre a questi, altri soci sono la Cianciosi Trasporti e Servizi Srl di Furci (Chieti) e la MTL Srl di Montichiari (Brescia).

 

Una nota di rilievo, che pone Green Planet Logistics all’avanguardia rispetto ad altre aggregazioni di imprese, e che pare essere ideale viatico per un futuro sviluppo radioso, è la rilevante quota parte di due componenti che appaiono essenziali nell’imprendere moderno: la cosiddetta ‘quota rosa’ e la linfa giovanile, entrambe elevate oltre la media generale di settore in Italia.

 

Fonte: SHIP2SHORE

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