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30 Ago 2023
ANITA apprezza le iniziative che il Ministro Salvini ha intrapreso da tempo sulla situazione dei valichi alpini per gestire le criticità legate all’imminente chiusura del Monte Bianco, alle ripercussioni che da essa deriveranno soprattutto sui traffici al Frejus, alle limitazioni unilaterali imposte dal Tirolo ed alla circolazione dei mezzi pesanti lungo l’Asse del Brennero.
“Per la nostra Associazione il fluido attraversamento dell’intero arco alpino è una questione che merita di essere posta al centro dell’agenda politica nazionale, in quanto di cruciale importanza per il settore del trasporto e dell’industria italiana. Siamo un Paese che intrattiene intensi scambi commerciali con gli Stati dell’UE e le Alpi rappresentano la connessione fisica tra i mercati produttivi e di consumo, italiani ed europei” - dichiara il Presidente di ANITA Riccardo Morelli.
Una questione molto sentita da ANITA, che solo pochi mesi fa aveva organizzato il convegno “Le Alpi al centro delle politiche di trasporto per la competitività dell’economia italiana” proprio per discutere con le istituzioni e gli operatori del trasporto dei delicati equilibri che governano la mobilità delle merci sull’arco alpino.
I recenti eventi del deragliamento del treno al San Gottardo, della chiusura del Traforo del Frejus per la frana nella regione della Maurienne, della annunciata chiusura del Monte Bianco, uniti alle annose restrizioni sul corridoio del Brennero su cui appare ormai improcrastinabile il ricorso alla Corte di Giustizia europea, dimostrano la fragilità del trasporto internazionale di merci su strada e per ferrovia su tutto l’arco alpino e gli effetti negativi sull’economia e sul territorio che ne derivano.
“Abbiamo un problema serio da affrontare per garantire gli interscambi ed evitare il rischio di isolamento del nostro Paese dai mercati europei – prosegue Morelli – e bene ha fatto il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ad affrontare il tema a 360°, guardando sia al versante francese, sia a quello austriaco e lo invitiamo a valutare l’attivazione di un corridoio straordinario con la Svizzera quantomeno per gestire situazioni di emergenza come quelle attuali. Permangono inoltre la necessità di un ruolo incisivo delle Istituzioni europee nel coordinamento delle politiche degli Stati interessati dall’attraversamento delle Alpi, così come le esigenze di ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture stradali e ferroviarie da soddisfare per centrare gli obiettivi europei sulle TEN-T, sullo shift modale e sulla diffusione di una mobilità green.”
Fonte: ANITA