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29 Ago 2023
In Italia, stando ai calcoli del ministero, i camion e i pullman che non sono riusciti a montare un tachigrafo di nuova generazione al 21 agosto sono tra i 7.000 e i 9.000. Ma altri paesi non sono stati da meno. Così, con il beneplacito della Commissione tutti hanno concesso deroghe.
Il nuovo tachigrafo digitale, anche ribattezzato come «smart», doveva entrare nella fornitura obbligatoria dei nuovi camion europei a partire dal 21 agosto scorso ( mezzi di nuova immatricolazione) . Alla data prefissata molti dei dispositivi mancavano all’appello per ritardi nelle forniture non dovuti al settore dell’autotrasporto.
In Italia il conto effettuato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti parlava di un quantitativo di camion e di pullman che si aggirava tra le 7.000 e le 9.000 unità. Ma negli altri Paesi la situazione era praticamente analoga. Così, costretti dalla circostanze, i singoli Stati membri dell’Unione europea sono dovuti correre ai ripari e introdurre, con il beneplacito della DG-Move della Commissione europea, periodi di tolleranza temporanea per l’immatricolazione e l’utilizzo di nuovi veicoli temporaneamente equipaggiati con la precedente generazione di tachigrafi. Anche se ogni paese ha applicato la tolleranza in maniera diversa. Vediamo per la precisione in che modo grazie all’aiuto di un resoconto dell’IRU.
Austria: concessa una finestra che rimarrà aperta fino al 1° giugno 2024 per sostituire il nuovo cronotachigrafo.
Francia: la finestra francese dura quattro o sei mesi a seconda del fatto che il camion sia stato venduto completo o incompleto.
Germania: la sostituzione del vecchio cronotachigrafo con il nuovo va effettuata entro entro 24 mesi dall’immatricolazione.
Irlanda: la finestra sospensiva è aperta fino al 30 settembre 2023 per trasporti nazionali. Oltre scatta l’obbligo di sostituzione.
Italia: il ministero dei Trasporti ha comunicato che la problematica interessa tra i 7 e i 9 mila camion e che sicuramente la tolleranza sarà applicata fino al 30 settembre 2023.
Norvegia: anche in questo paese la sostituzione va effettuata entro il 30 settembre 2023 e fino a questa data non saranno applicate sanzioni, a prescindere dalla nazionalità dell’impresa di trasporto o del Paese d’immatricolazione del veicolo.
Spagna: il paese iberico concede un po’ più di tolleranza, arrivando al 31 dicembre 2023.
Svezia: qui la tolleranza raggiunge il suo massimo, arrivando fino al 31 aprile 2024, anche se la garanzia di non avere sanzioni dura fino al 31 gennaio 2024.
Fonte: CGIA MESTRE