21 Lug 2023

Logistica, tra mercato e rivoluzione green

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L'analisi del presidente FLC al webinar siderweb.

 

La logistica oggi è «compressa tra le esigenze del mercato e le necessità di una rivoluzione green. Ma voglio essere ottimista, chiamiamola evoluzione green». Così il presidente FLC Massimo Marciani ha fotografato il comparto nell’ambito del webinar “Logistica, tra mercato e rivoluzione green” organizzato da siderweb nella mattinata di martedì 18 luglio per discutere dei principali trend e delle sfide che stanno impattando in questi anni il settore che, come ricordato da Marciani, vale oltre l’8% del Pil nazionale (116,4 miliardi di euro nel 2020), conta circa 82mila aziende fornitrici di servizi logistici e dà lavoro a oltre 1,4 milioni di addetti.

 

«È un eufemismo definire complesso questo mercato, continuamente sotto stress – ha sottolineato Marciani –. Il Covid, la nave che si è incagliata nel Canale di Suez, il conflitto in Ucraina l’hanno fatto entrare in una dinamica di complessità nella quale ciò che abbiamo conosciuto prima del Covid, con una certa stabilità, sta mutando in quello che viene definito “never normal”. La situazione non sarà mai più uguale al mercato che abbiamo conosciuto e ai trend consolidati nel tempo».

 

La domanda è in crescita: «Siamo arrivati a quasi 100 miliardi nel 2021. Immaginiamo che ci possa essere stata una continua crescita anche nel 2022 (i dati saranno disponibili a novembre), per via del rimbalzo della domanda e l’aumento del costo dei fattori produttivi».

 

In questo contesto, oggi è fondamentale «assicurare la continuità di business. Bisogna essere in grado di gestire le complessità, che è diventata la quotidianità». E per farlo vanno affrontate le grandi sfide che la logistica deve superare, come quelle della sostenibilità, dell’innovazione, dell’incertezza di domanda e offerta, dello sviluppo di nuovi canali e mercati.

 

«Non registriamo solo una carenza di autisti e di manodopera – ha proseguito Marciani –, ma anche di figure professionali avanzate, che siano in grado di gestire la complessità del settore. Penso a chi si occupa di intelligenza artificiale, di data anlaysis, di digitalizzazione e automazione». Perché la logistica «si sta trasformando da “muscolare” a “cerebrale”. La logistica 4.0 viene costruita attraverso automazione, digitalizzazione e analytics. E il fattore umano non è secondario in questo scenario». In questo contesto, «dobbiamo aprirci a una visione di tipo strategico. È necessario creare un ecosistema di collaborazione con i fornitori e con i clienti finali. L’obiettivo è arrivare a collaborare anche con i nostri concorrenti. Stiamo registrando in aree di grande competizione, come la Gdo, una collaborazione analoga a quella avvenuta molti anni fa nel sistema bancario, con l’avvento del bancomat con condivisione di un sistema unico».

 

La soluzione proposta è dunque quella di «una visione di filiera con il passaggio da un approccio individuale ad un approccio di sistema che consenta al settore di giocare un ruolo in un contesto più ampio. Solo in questo modo sarà possibile trasformare le sfide in vere e proprie opportunità».

 

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