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11 Nov 2022

Autotrasporto e ambiente, la situazione del settore fotografata dall'Albo degli Autotrasportatori

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Aziende attente alla questione ambientale ma restano delle incertezze.

 

A Ecomondo 2022, la fiera per la transizione ecologica, a Rimini dall’8 all’11 novembre, l’Albo degli Autotrasportatori ha fotografato la situazione attuale del trasporto su gomma e delle imprese di autotrasporto italiane.

Durante il convegno "Albo degli Autotrasportatori: le nuove sfide della sostenibilità", il presidente del Comitato Centrale dell’Albo, Enrico Finocchi ha esposto i dati aggiornati fino allo scorso mese che mostrano un numero di aziende in costante crescita, ben strutturate e molto attente alle questioni di sostenibilità ambientale, ma anche alcune questioni ancora incerte.

 

LA SITUAZIONE ATTUALE

 

Secondo i dati esposti dal Presidente, al 30 settembre 2022 risultavano iscritte all’Albo 101.802 imprese, di cui attive 100.245, lo 0,78% in più rispetto all’ultimo dato fornito risalente al 31 dicembre 2021. Ad aumentare negli ultimi sei mesi sono state principalmente quelle nella quinta fascia, cioè composte da un parco compreso tra i 51 e i 100 veicoli (+3,07% in sei mesi), subito seguite da quelle in sesta fascia, cioè composte da una flotta superiore a 100 veicoli (+3,27% in sei mesi).

 

Riguardo il parco circolante attuale, la fotografia ha illustrato che la maggior parte dei leggeri e pesanti all’interno delle aziende di autotrasporto italiane sono alimentati a gasolio (4.388.347), seguiti a grande distanza da quelli alimentati a benzina (209.501). Nel triennio 2019-2022, però, è cresciuto sensibilmente il numero di mezzi ibridi, sia Diesel (+3.185,24%) sia benzina (+1.081,60%), ma anche di quelli esclusivamente elettrici (+114,20%). I veicoli alimentati a gas naturale, invece, hanno vissuto un aumento di numero sensibilmente più lento (+21,95%), probabilmente anche a causa del caro prezzi dell’ultimo anno.

 

Nell’ultimo triennio, infine, è naturalmente aumentato di molto il numero di veicoli Euro 6, ora a quota 1.225.286 (+74,76%). Una crescita a doppia cifra al cui estremo opposto si è verificata una graduale radiazione dei più anziani e inquinanti Euro 3, ora a quota 766.580 (-11,55%).

 

GLI OBBIETTIVI SECONDO L'ALBO

 

Alla luce di questi dati, l’Albo degli Autotrasportatori ha illustrato anche quali dovrebbero essere i prossimi passi per migliorare gradualmente il settore del trasporto merci, per renderlo più sicuro, efficiente ed efficace.

Primo fra tutti, secondo il comitato nei prossimi anni sarà necessario continuare per la via della decarbonizzazione graduale intrapresa dalla Commissione Europea, verso la quale molte imprese negli ultimi tre anni avevano già “strizzato l’occhio”, con l’acquisto di veicoli alimentati a GNL o 100% elettrici.

Poi, sarà necessario incentivare maggiormente l’intermodalità e la multimodalità, due prospettive su cui il precedente governo aveva esposto alcuni dubbi in un'ultima nota voluta dal Ministro Enrico Giovannini, di cui parleremo in dettaglio in seguito

Infine, sarà necessario continuare a inseguire gli obiettivi di digitalizzazione della strada e delle imprese, portati avanti fino a oggi con telematiche attive di bordo sempre più presenti, sistemi di tracciamento dei carichi più precisi e piattaforme in grado di rendere più pratica e soprattutto efficiente la gestione dell’intero settore.

 

LE MOSSE DELL'ALBO

 

A tal proposito, lo stesso Albo degli Autotrasportatori ha illustrato, poi, anche il proprio piano di "vantaggi" per tutte le imprese iscritte.

 

A seguito di periodiche verifiche di regolarità, necessarie all’Albo per mantenere una lista “pulita” di tutte le aziende che ne fanno e ne faranno parte, evitando così anche la concorrenza sleale, tutte le società potranno beneficiare di vantaggi per la formazione del personale, assistenza diretta nelle aree di sosta e una "certificazione diretta" per quelle impegnate nel trasporto di merci pericolose, con bonus di 2.000 euro.

L'Albo, infatti, nei prossimi anni si impegnerà per portare le aziende a investire maggiormente nella formazione del personale, soprattutto tramite il progetto GuidiAmo Sicuro, che prevede corsi di guida sicura ed ecosostenibile, sia teorici che pratici riconosciuti dall’Inail (e quindi, come avevamo anticipato su queste pagine, soggetti a vantaggi fiscali). Inoltre si impegnerà anche a creare una comunicazione più "positiva" del mondo dell’autotrasporto verso l’ambiente esterno, in particolare verso gli altri utenti della strada e gli utenti vulnerabili. Leggi tutta la n otizia

 

Fonte: OMNIFURGONE.IT

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