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03 Nov 2022

Foggia, presi gli 'specialisti' degli assalti ai camion

RAPINATORI_CAMION_FOGGIA_TRANSPORTNLINE

 

In manette 17 persone.

 

Smantellato dalla polizia un pericoloso sodalizio criminale in grado di mettere 'a ferro e fuoco' strade ed autostrade d’Italia, più volte ‘paralizzate’ da rapine e assalti a portavalori messi a segno con armi da guerra e tecniche paramilitari.

 

Questa mattina, infatti, gli agenti delle squadre mobili di Foggia e Bari, del Compartimento di polizia stradale della Puglia e del Servizio centrale operativo hanno chiuso il cerchio attorno a 17 soggetti, di estrazione cerignolana e barese, accusati di appartenere o essere fiancheggiatori di una spietata associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di un numero imprecisato di reati contro il patrimonio ed in particolare di rapine pluriaggravate ai danni di furgoni portavalori, o adibiti al trasporto di merce di ingente valore economico e dei reati-fine di rapina in concorso, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi, anche da guerra, violenza privata e riciclaggio, ricettazioni e sequestro di persona.

 

Degli arrestati, 12 sono accusati di far parte delle batterie d’assalto (sia per la fase organizzativa che esecutiva), altri 5 invece rispondono di reati-satelliti finalizzati all’organizzazione del colpo (furto di veicoli, ricettazione di mezzi e armi). Individuati due teste di vertice: una cerignolana con addentellati su tutto il territorio nazionale e gestione intrafamiliare; l’altra con base nella vicina Bitonto, che costituisce il bacino dal quale attingere manodopera.

 

Si tratta di ‘professionalità criminali’ che passano di padre in figlio, come testimoniato da una intercettazione-chiave captata in occasione della rapina del 24 luglio 2020, in cui si assiste ad una sorta di passaggio del testimone dal padre al figlio: “Ora sto facendo gestire a te”, si sente nell’audio, “perché domani toccherà a te, capito?”.

 

L’operazione, come evidenziato dal direttore del Servizio centrale operativo, Fausto Lamparelli, “è frutto di un modello investigativo vincente, che non si basa sul singolo episodio criminale, ma analizza il fenomeno sul territorio nazionale, rintracciandone la stessa firma e le stesse modalità operative”. 

 

L’INDAGINE

 

L’articolata attività d’indagine trae origine da un assalto a un furgone portavalori avvenuto nel luglio 2020, nel territorio di Cerignola. Nello specifico, alcuni degli arrestati sono accusati di quattro colpi, sia consumati che tentati, messi a segno rispettivamente il 10 agosto 2020, lungo la A14, Cerignola-Canosa, il 15 settembre 2020, nel Comune di Angri, nel Salernitano, il 12 ottobre dello stesso anno, in agro di Zapponeta e il 12 marzo 2021 a Sillavengo, a Novara. Dalle indagini, è emerso che le azioni del gruppo criminale erano organizzate secondo un articolato schema operativo “marcatamente paramilitare”, che presupponeva un’accurata pianificazione di ciascun assalto e che vedeva la partecipazione, a ciascun colpo, di oltre 10 persone con ruoli ben definiti in ogni fase dell’azione criminosa.

 

“C’è uno spiccato know how criminale a Cerignola, un professionismo, che negli anni, ha continuato a specializzarsi e a creare adepti, con una capacità di affiliazione molto convincente e la possibilità di attingere a manodopera sempre pronta”, puntualizza il direttore centrale anticrimine, prefetto Francesco Messina.  Gli assalti, oggetto d’indagine, sono stati eseguiti con autovetture, mezzi pesanti e mezzi d’opera provento di furti, consumati da fiancheggiatori dell’associazione. Nel corso delle azioni criminose, sono state utilizzate armi di vario calibro, selezionate a seconda dell’obiettivo da colpire, tra le quali si rilevano armi da guerra del tipo kalashnikov. “Sono azioni che generano situazioni di rischio gravissimo”, continua Messina. “Questi gruppi creano ‘cordoni di sicurezza’ per l’azione con esplosivi e incendio di mezzi, oltre al ricorso alle armi. E’ un fenomeno sul quale dobbiamo incidere ancora con la repressione”, conclude. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: FOGGIATODAY

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