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12 Ott 2022

Indice di riferimento delle tariffe di trasporto merci su strada europee nel 2° trimestre del 2022

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Battuti nuovi record. Attese le valutazioni per il 3° trimestre.

 

L'inflazione, l'indebolimento della domanda, l'instabilità sociale e la guerra in Ucraina stanno portando a sviluppi tumultuosi nei prezzi del trasporto merci su stradarivela il Ti / Upply / IRU Road Freight Rate Benchmark per il secondo trimestre del 2022. Una edizione dello studio che offre un'analisi separata del evoluzione delle tariffe per i servizi spot - a breve termine - e per i contratti.

 

L'European Road Freight Rates Benchmark, prodotto da Transport Intelligence, Upply e IRU, analizza trimestralmente i costi dei servizi di trasporto del trasporto merci su strada e le prospettive del mercato a livello europeo. Uno strumento di informazione utile per tutti i player del sistema a livello continentale, dalla committenza al fornitore dei servizi di trasporto, che offre anche una lettura "geopolitica" della salute del settore. Il report prodotto - disponibile allo stato attuale unicamente in lingua inglese - mette in evidenza i principali fattori di influenza sui prezzi dei servizi di trasporto internazionale tra Paesi Europei e, in alcuni casi, anche per trasporti interni di singoli paesi.

 

fattori di influenza primari sono:

>> la guerra in Ucraina : dopo l'invasione dell'Ucraina , a marzo, il prezzo del diesel al lordo delle tasse dell'UE-27 è balzato del 69% rispetto al livello di gennaio;

>> l'indebolimento della domanda : molteplici indicatori indicano un indebolimento della domanda di trasporto merci su strada in Europa, con attività in calo in tutte le principali economie e tassi di inflazione che pesano sulla fiducia dei consumatori e delle imprese;

>> l'inflazione in aumento : l'inflazione è in aumento in tutti i paesi europei e ha raggiunto il massimo storico dell'8,6% nell'Eurozona a giugno. Secondo gli ultimi dati, la Spagna sta registrando l'aumento più alto con un aumento dei prezzi del +10,2%, superiore alle altre principali economie europee di Germania (7,9%), Francia (5,8%), Italia (8%) e Regno Unito ( 9,1%);

>> la carenza di autisti : la carenza colpisce l'intero continente europeo. La Germania si trova in una situazione particolarmente critica con una carenza stimata tra 50.000 e 80.000 camionisti. I lavoratori migranti rappresentano il 24% della forza lavoro degli autisti tedeschi e la perdita di cittadini ucraini che rientrano nel proprio Paese ha ulteriormente limitato l'offerta di autisti in Germania.

 

L'analisi nelle relazioni di traffico tra alcuni Paesi EU

 

Francia/Spagna : questo corridoio ha visto incrementi molto significativi dei prezzi per servizi "spot". In particolare, l'aumento ha raggiunto il 21,2% trimestre su trimestre nella direzione Parigi-Madrid. Questo è quasi il doppio dell'aumento medio dei prezzi spot europei ed è anche il secondo aumento più alto di tutti i prezzi spot europei.

 

Germania/Polonia : tutte le tariffe, ad eccezione dei prezzi spot da Duisburg a Varsavia, hanno raggiunto nuovi massimi storici su questa rotta dopo aver seguito una tendenza al rialzo dall'inizio della pandemia. Contrariamente alla relazione osservata sulla maggior parte delle rotte europee, i prezzi spot su questa rotta sono aumentate più lentamente delle tariffe contrattuali. La domanda ha risentito in particolare dell'indebolimento del settore in Germania e Polonia. L'instabilità creata dal conflitto in Ucraina è particolarmente evidente in questa parte d'Europa e incide anche sullo sviluppo delle prospettive industriali.

 

Francia/Gran Bretagna : in seguito alla Brexit, le operazioni di trasporto tra Francia e Gran Bretagna sono diventate più costose e più lunghe. I ricercatori della London School of Economics (LSE) hanno scoperto che mentre le esportazioni si sono ampiamente riprese, le importazioni britanniche dall'UE sono diminuite del 25% rispetto ad altre destinazioni. Inoltre, la varietà di merci scambiate è diminuita del 30%. I beni di scarso valore sono stati i più colpiti dall'aumento dei costi amministrativi.

 

Per l'Italia, il report offre una "valutazione" per il mercato interno dei servizi, fortemente influenzato dagli incrementi dei costi dei carburanti: + 9% di incrementi dei prezzi tra il 1° ed il secondo trimestre dell'anno per i trasporti cosiddetti "spot" o breve termine, ed un 8% medio per i contratti di lunga durata. Una analisi purtroppo, insufficiente legata alla scarsa propensione delle imprese a fornire dati utili per una analisi coerente, come è stato anche per la questione della carenza di autisti, sulla quale FIAP ha intenzione di avviare nuova una raccolta informativa da fornire a supporto delle analisi a livello continentale.

 

Thomas Larrieu, amministratore delegato di Upply, commenta: “La stasi della domanda europea dovrebbe rallentare la pressione al rialzo sui noli stradali. D'altra parte, gli autotrasportatori stanno ancora affrontando aumenti significativi dei costi (carburante, manodopera, ecc.), quindi è probabile che le tariffe rimarranno su livelli elevati nei prossimi mesi".

 

Nathaniel Donaldson, analista economico di Transport Intelligence ha dichiarato: "L'effetto dell'aumento dei costi nel 2022 è ora molto evidente con le tariffe di trasporto merci su strada in tutto il continente europeo che hanno raggiunto nuovi massimi storici. L'aumento iniziale del prezzo del carburante in seguito all'invasione dell'Ucraina ha mantenuto e prodotto un ambiente molto più costoso per i vettori stradali europei, mentre l'azione sindacale e la crescente carenza di conducenti mantengono la capacità ridotta. Una serie di indicatori puntano verso un drastico rallentamento dei consumi e della produzione che faciliterà ulteriormente gli aumenti mentre i costi elevati manterranno i tassi elevati”.

 

Vincent Erard, Direttore dei servizi aziendali dell'IRU, aggiunge: “La carenza di conducenti è una delle maggiori sfide per l'industria degli autotrasporti in questo momento, ed è probabile che i suoi effetti aumenteranno nel prossimo futuro e continueranno a incidere sui prezzi del trasporto. La distribuzione per età dei conducenti dà già un assaggio di ciò che verrà, con il 34% dei conducenti di età superiore ai 55 anni in Europa e i giovani conducenti sotto i 25 anni che rappresentano solo il 7%. Questa tendenza peggiorerà se i conducenti più anziani continueranno ad andare in pensione, alcuni dei quali prima del previsto, come durante la pandemia di COVID-19, riducendo ulteriormente il pool di conducenti disponibili. Tutte le azioni e le iniziative volte a migliorare l'attrattività della professione di guida e a rimuovere le barriere all'accesso alla professione (costo della formazione, età minima) saranno decisive nel lungo periodo”.

 

E' attesa la rilevazione e l'analisi degli indicatori relativi al 3° trimestre 2022, constatato il perdurare degli elevati costi dei carburanti, dell'esplosione dei costi energetici e degli interventi dell'Europa e dei singoli Paesi tesi a ridurre l'impatto sui costi.
Gli aggiornamenti saranno pubblicati non appena disponibili. Eventuali approfondimenti - tradotti in lingua italiana - possono essere forniti alle imprese associate a FIAP.

 

Fonte: FIAP

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