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23 Set 2022

Transizione ambientale e attuazione del PNRR: ecco le proposte di Federauto Trucks&Van

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Due grandi occasioni di rilancio per il Paese.

 

ROMA – Federauto Trucks&Van, come associazione dei concessionari di veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, si trova in una posizione di cerniera tra il mondo della produzione di beni e quello della loro distribuzione, funzione essenziale al processo economico, che diventa sempre più specializzata e diffusa sul territorio. Per questa sua collocazione, Federauto Trucks&Van costituisce un osservatorio privilegiato sul mondo della logistica al quale sono strettamente collegate le due grandi occasioni di rilancio per il Paese: la transizione ambientale e l’attuazione del PNRR.

 

Consapevole della rilevanza di entrambi gli obiettivi, Federauto Trucks&Van vuole enunciare le proprie osservazioni come contributo tecnico per favorire il loro raggiungimento.

 

Tale contributo si articola su tre livelli: la direzione degli interventi che l’Italia dovrà svolgere nei confronti delle istituzioni comunitarie per rendere realisticamente raggiungibili gli obiettivi fissati, le azioni di incentivazione interna per sviluppare una mobilità delle merci sempre più sostenibile, le attivazioni di provvedimenti già deliberati che hanno soltanto bisogno di non tardare oltre, pena la loro efficacia.

 

Gli interventi sull’Unione Europea

 

Il processo normativo e regolamentare delle istituzioni europee – in particolare del Consiglio e del Parlamento – pur nell’intento ampiamente condivisibile di raggiungere quanto prima la neutralità ambientale dei trasporti, spesso fissa traguardi troppo ambiziosi rispetto alla realtà economica e sociale che si è concretizzata in questi ultimi mesi. La corsa intrapresa dall’intero mondo del trasporto merci – dalle case costruttrici di veicoli alle imprese, dai gestori delle reti ai concessionari di vendita – ha bisogno di essere sostenuta adeguatamente con fatti concreti. Federauto Trucks&Van invita l’Esecutivo a seguire a livello comunitario le seguenti direttrici:

1. Una tempistica più congrua negli obiettivi della transizione ecologica, con particolare riguardo ai mezzi da 3,5 ton e oltre, che sia accompagnata da strumenti che aiutino le imprese di autotrasporto a muoversi gradualmente verso scelte orientate all’innovazione, in applicazione dei Programmi Fit-for-55 e RePower-Eu e della Direttiva.

2. Una maggiore elasticità – vista anche la difficile situazione economica, non solo italiana, determinata dall’esorbitante aumento dei costi dell’energia – nell’applicazione del Regolamento sugli «Aiuti di Stato».

3. Un più attento rispetto del principio della libera circolazione – a partire dall’ambito transalpino – che da una parte favorisca il transito di mezzi commerciali ad alimentazione alternativa o di ultima generazione, dall’altra contrasti le azioni unilaterali di singoli Stati membri – se non di singole Regioni – che creano una situazione di distorsione della concorrenza.

4. Un’azione incisiva che escluda l’autotrasporto dal sistema ETS.

 

Le politiche interne

 

Sul piano nazionale, il contributo dell’Italia all’attuazione delle politiche del Green New Deal per la decarbonizzazione e la transizione ecologica non possono che essere indirizzate alla sostituzione del parco con veicoli sempre meno inquinanti, considerando che – soprattutto per i veicoli più pesanti – l’opzione emissioni zero appare ancora tecnologicamente lontana ed economicamente insostenibile, se non a discapito dei consumatori. In questa prospettiva, dunque, non vanno esclusi – soprattutto nella prima fase del processo – quei carburanti che pur essendo di origine fossile o parzialmente fossile, garantiscono un impatto ambientale bassissimo e spesso addirittura nullo. Gli strumenti che Federauto Trucks&Van ha individuato per perseguire questa strategia sono:

1. Una riforma complessiva del Fondo investimenti autotrasporto e, in generale, del sistema degli Ecobonus, rivolta a rendere più efficace e rapido il processo di rinnovo del parco dei veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, sia in conto terzi che in conto proprio.

2. L’introduzione di agevolazioni per gli operatori che utilizzano carburanti rinnovabili, come ad esempio un credito d’imposta per i consumi di Bio-fuels (in particolare LNG e HVO).

3. La creazione di un sistema di pedaggi autostradali agevolato, mirata a favorire l’uso dei veicoli commerciali ad alimentazione alternativa e di ultima generazione.

4. La conferma e il potenziamento del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali per i prossimi anni (ex-Superammortamento).

5. La conferma e il potenziamento del credito agevolato per l’acquisto di beni strumentali (Legge Sabatini ter).

6. L’adozione di misure che mettano alla pari le imprese italiane con quelle estere (il divieto di carico/scarico per gli autisti, l’adeguamento ad altre norme, di altre nazioni, che favoriscono alcune tipologie di trasporto) e il rilancio delle azioni virtuose già intraprese (come l’accesso al mercato Euro 6/VI, il sostegno ai costi del gasolio professionale, con relativo recupero delle accise, la modifica al Codice della Strada per l’attuazione del Progetto 18).

7. Il potenziamento delle reti dedicate all’accesso delle piattaforme logistiche e delle aree di sosta per gli autotrasportatori.

8. La valorizzazione della formazione e – in linea generale – dell’immagine della professione di autista.

 

Provvedimenti da attuare rapidamente

 

Il Governo uscente ha contato 243 provvedimenti – tra Decreti ministeriali e Decreti attuativi – tra i quali alcune misure urgenti per il settore del trasporto merci su strada. Qualora l’Esecutivo attuale non riuscisse a vararli nei tempi residui della sua operatività, Federauto Trucks&Van sollecita fin da ora una loro rapida attuazione come prime azioni della prossima legislatura. In particolare:

1. L’attivazione operativa dei crediti d’imposta, approvati nel DL Ristori, in materia di consumi del GNL (20%, con uno stanziamento di 25 milioni).

2. L’attivazione operativa delle risorse – pari a 25 milioni di euro – destinate al rinnovo del parco dei mezzi commerciali, definite nel Piano di Riparto del Fondo Autotrasporto 2022 il cui Decreto ministeriale è stato emanato l’11 marzo 2022.

3. L’attivazione operativa delle risorse aggiuntive – pari a 100 milioni di euro – destinate al rinnovo del parco dei mezzi commerciali, annunciate dalla Viceministro Bellanova ad inizio settembre e prefigurate nel Decreto «Aiuti Ter» in corso di approvazione.

4. Preso atto del ritardo produttivo, da parte dell’intera industria automobilistica, l’estensione della durata di rendicontazione degli attuali crediti di imposta sugli investimenti in beni strumentali (10% su investimenti 2021 con acconto del 20% dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2023 e 6% riservato agli investimenti del 2022 fino al 31 dicembre 2023).

5. L’allocazione intersettoriale delle risorse assegnate per la mobilità sostenibile, previste in Legge di Bilancio 2022 – pari a 2 miliardi di euro – prevedendo una quota adeguata agli investimenti per la transizione energetica del trasporto merci e alla logistica.

6. Lo sblocco delle risorse, almeno pari a 50 milioni di euro di cui alla Legge 234/21 (Legge di Bilancio 2022), in favore dei concessionari per gli investimenti realizzati nel corso del 2021/2022.

 

Fonte: FEDERAUTO

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