09 Ago 2022

CO2Rail, ecco i vagoni che ''mangiano'' CO2

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La start-up americana ha in progetto degli appositi vagoni coi quali combattere l’eccesso di produzione di CO2 nell’atmosfera.

 

Il problema, più attuale che mai, del cambiamento climatico si combatte anche lungo i binari. Fra le varie soluzioni messe in atto per cercare di cambiare un trend sempre più improntato all’insostenibilità ambientale, eccone una decisamente interessante e, soprattutto, tecnicamente fattibile che arriva dal mondo ferroviario, in particolare da CO2Rail.

 

La start-up americana CO2Rail, fondata nel 2020, ha infatti sviluppato e messo a punto una particolare tipologia di vagone ferroviario che, in composizione con altri vagoni standard, permette di catturare il carbonio dall’atmosfera, riducendo notevolmente l’inquinamento ambientale generato dai convogli alimentati a diesel, con notevoli benefici per il nostro pianeta. Fatte le dovute premesse, è tempo di entrare nello specifico dell’innovativa tecnologia della cattura diretta dell’aria.

 

La tecnologia di “cattura diretta dell’aria” (DAC)

 

Il nocciolo della tecnologia introdotta da CO2Rail risiede, appunto, nel concetto di cattura diretta dell’aria (meglio nota nel settore con l’acronimo DAC, dall’inglese Direct Air Capture) applicato al trasporto ferroviario diesel. In accoppiamento ai tradizionali vagoni passeggeri o, specialmente, merci (dato il maggior inquinamento provocato da questi ultimi) si alternano infatti speciali carrozze green (di nome e di fatto, dato che la livrea di questi vagoni dovrebbe per l’appunto essere verde) col compito di catturare la CO2 prodotta dal treno in movimento.

 

I vagoni ferroviari a cattura diretta dell’aria sono dei grossi serbatoi con annesso un impianto di separazione dei gas atmosferici alimentato a batterie che trovano alloggio nella parte inferiore dei vagoni stessi. Grazie alla loro conformazione aerodinamica, con la presenza di grandi prese d’aria che si estendono fino alla scia del treno in movimento nella parte superiore del vagone, si incanala l’aria carica di CO2 nel vagone depuratore senza necessità di ventilazione forzata (con ulteriore risparmio energetico e riduzione di emissioni inquinanti).

 

Una volta catturata una quantità sufficiente di aria, il serbatoio si chiude e questa passa quindi attraverso un processo chimico che separa la CO2 dagli altri gas atmosferici, i quali escono purificati da un’altra presa d’aria posta in verso contrario a quello di marcia del treno. Mediante un sistema di frenata rigenerativa, l’energia normalmente dissipata in fase di frenatura del convoglio ferroviario viene invece assorbita dalle batterie che permettono la cattura della CO2.

 

I numeri green della tecnologia secondo CO2Rail

 

Il sistema descritto promette numeri incoraggianti in termini di riduzione di anidride carbonica nell’aria. Un singolo convoglio configurato con prese d’aria standard è in grado di rimuovere oltre 15 tonnellate di CO2  al giorno, per arrivare fino a 6’000 tonnellate di anidride carbonica in un anno. Ogni manovra di frenata completa produce energia sufficiente, recuperata dal sistema di frenata rigenerativa, per rimuovere oltre 1,5 tonnellate di CO2.

 

I ricercatori affermano che una simile tecnologia raccoglierà quantità significative di CO2 a costi estremamente convenienti e ha il potenziale conservativo per raggiungere una produttività annuale di 0,45 gigatonnellate nel 2030, 2,9 gigatonnellate nel 2050 e 7,8 gigatonnellate nel 2075, con una capacità annua minima di 3’000 tonnellate di CO2 per carro a breve termine e più man mano che la tecnologia progredisce. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: CLOSE UP ENGINEERING

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