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27 Lug 2022
Con una lettera inviata al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Prof. Enrico Giovannini, alla Viceministra con delega all’autotrasporto, Sen. Teresa Bellanova e al Capo Dipartimento della Direzione Generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto, Dr. Mauro Bonaretti, ASSOTIR ha richiesto di procedere alla ripubblicazione dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio di un’impresa di autotrasporto per conto terzi fermi a febbraio scorso e basati sulle stime di gennaio 2022.
Come è noto, infatti, secondo quanto previsto dall’art. 14 comma 2 del Decreto-Legge n.21 del 21 marzo 2021 convertito in Legge 20 maggio 2022, n.51, la pubblicazione dei valori di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto deve avvenire trimestralmente, cadenza questa che, come riportato da ASSOTIR nella missiva, “risulta ampiamente superata”.
Il fatto – prosegue ASSOTIR nella nota – riveste particolare importanza per le imprese di autotrasporto che, come è del tutto evidente, stanno affrontando una fase di particolare tensione sul versante di costi, privi anche di un elemento di orientamento previsto dalla legge.
Sulla questione è intervenuta la Presidente Nazionale di ASSOTIR, Anna Vita Manigrasso che ha commentato: ”Il ritardo che stiamo registrando non può essere sottovalutato. È difficile pensare che il tutto sia dovuto a semplici dimenticanze o eccessi di carico di lavoro del Ministero. Nei mesi successivi a gennaio, il prezzo del carburante è schizzato a livelli abnormi, come sappiamo. Ma non è solo questione di carburante. Tutto è aumentato: costo dei veicoli, pneumatici, adblue, etc. Se il valore minimo di riferimento di gennaio era di €1,6 al chilometro per un veicolo di massima portata, dobbiamo aspettarci che lo stesso valore oggi sia di molto superiore all’ 1,6/km”.
Per il Segretario Generale, Claudio Donati “il ritardo del Ministero nella pubblicazione del dato aggiornato è grave e non giustificabile”. “In questo modo – ha concluso Donati – si dà una mano a negare la realtà e non si fa un buon servizio alla trasparenza. Non ci pare, insomma questa, la via maestra per un rapporto leale tra stato e imprenditori”.
Fonte: ASSOTIR