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13 Giu 2022
“Abbiamo più volte detto, in queste ultime settimane, che i provvedimenti del Governo per contrastare il caro-gasolio, diretti a ridurre la penalizzazione subita dai veicoli meno inquinanti (Euro 5 e 6) a seguito del taglio lineare dei 25 centesimi/litro dello scorso marzo, erano da considerare utili, per quanto non risolutivi. Per la verità, era l’unica parte della trattativa salvabile a nostro avviso, a fronte dello zero assoluto sul tema delle regole. Ma, ad una condizione: che i fondi stanziati (500 milioni di euro) venissero resi effettivamente disponibili per le imprese – immediatamente”, ha commentato Claudio Donati, Segretario Generale di ASSOTIR.
A 2 mesi e mezzo dall’eliminazione del rimborso delle accise, si apprende che il Ministro Giovannini sarebbe impegnato in una non meglio definita trattativa a Bruxelles con la UE proprio su quel provvedimento (Decreto-Legge 121 del 21 marzo 2022 convertito in Legge n.51 del 20 maggio 2022), che evidentemente presenta dei problemi. Se così fosse, il fragile equilibrio, raggiunto proprio in ragione di questo obiettivo, che adesso si allontana (e forse è a rischio), è destinato a saltare.
“L’ipotesi di una protesta generalizzata dell’intero settore – ivi incluso il fermo nazionale dell’autotrasporto – è dietro l’angolo – ha aggiunto Donati – perché, all’insostenibile, perdurante, aumento del costo dei carburanti (che ha praticamente cancellato il beneficio dovuto allo sconto fiscale di 25 centesimi), si aggiungerebbe qualcosa di intollerabile: uno Stato, oggettivamente inaffidabile, in quanto incapace di mantenere gli impegni presi con questa categoria”.
Il Governo ha un solo modo per risolvere la questione: dare – subito – quel credito d’imposta promesso a chi ne ha diritto.
Fonte: ASSOTIR