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04 Nov 2021
Per una forte ripartenza economica del Paese, i porti sono uno dei punti chiave.
Sin qui i porti italiani non riescono a smistare tutta la logistica destinata al nostro Paese via mare. Quasi un milione di container italiani arrivano nei porti del Nord Europa e in questo modo tra lavoro logistico ed entrate fiscali l'Italia perde quasi 10 miliardi di PIL. Dati ufficiali contenuti nel Piano Nazionale della Logistica approvato dalla Consulta Nazionale della Logistica e dei trasporti nel 2011.
Oltre allo sportello unico doganale e a migliori infrastrutture, i nostri porti avrebbe tutto da guadagnarci da una maggiore concorrenza tra i terminal.
Queste inefficienze condizionano i traffici in arrivo nei porti italiani che tra i porti europei sono quelli che hanno beneficiato di meno del raddoppio del Canale di Suez.
Perdere traffici significa perdere lavoro ed entrate fiscali.
Si è persa purtroppo la lezione di Cavour che invece aveva come obiettivo di sviluppare il nostro porto più importante, contendendo i traffici ai porti stranieri.
Mentre tra le opere del PNRR il Governo lodevolmente inserisce la nuova Diga foranea a Genova, il primo porto italiano , nel Disegno di legge sulla concorrenza , il Governo per i quali tutti facciamo il tifo, modifica l'art.18 comma 7 della Legge sui porti in un modo che limita la concorrenza nei porti a partire da quello di Genova.
Mi auguro che il Ministro colga la grave contraddizione.
Mino Giachino
Presidente SAIMARE