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11 Ago 2021

L’Italia in cerca di 17mila autisti: «Serve il decreto flussi ad hoc»

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Allarme dell'autotrasporto merci (Anita): a rischio l’approvvigionamento dei beni.

 

Sempre meno giovani italiani vogliono mettersi al volante di un Tir. E allora perché non provarci con chi arriva dall’estero e cerca un lavoro nel nostro Paese. A pensarla così è Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica. Anita propone anche lo strumento: una quota dedicata agli autisti nel decreto flussi. Ma andiamo con ordine. La carenza di autisti nel trasporto delle merci è un’emergenza nazionale. Anita lo sostiene da tempo. Ora però il problema si sta aggravando.

 

Autisti introvabili


La ripresa economica, che ha seguito la grave crisi pandemica, rischia di incepparsi perché le imprese del settore non riescono a trovare autisti per le proprie flotte. Nell’immediato ne servirebbero almeno 5mila, una cifra che sale a quota 17mila se proiettata nel prossimo biennio. Molti analisti stimano che questo numero crescerà ancora negli anni a venire. Il problema ha radici lontane e sconta anche lo scarso fascino che il mestiere di camionista esercita sulle nuove generazioni.

 

Il turnover che non c’è


In primo luogo, bisogna fare i conti con l’invecchiamento di coloro che questo mestiere lo esercitano da molto tempo. Il progressivo pensionamento degli esponenti della generazione dei baby boomer ha esacerbato la criticità. Secondo un rapporto del sindacato tedesco Dslv, 30mila autisti lasciano la professione ogni anno, mentre solo 2mila operatori ottengono ogni anno una qualifica professionale da conducenti di veicoli pesanti.
Lo studio stima che in Germania, due terzi degli autisti andranno in pensione nei prossimi 15 anni. In Italia il settore sta attraversando una dinamica simile. In queste settimane di ripresa dell’economia, l’emergenza autisti, spiega il presidente di Anita Thomas Baumgartner, amplifica altri problemi dell’autotrasporto, come l’aumento dei tempi di attesa al carico e scarico, gli incolonnamenti lungo le autostrade, causati dai cantieri, e i tempi di consegna sempre più stretti. Dice Baumgartner: «Le imprese rischiano di non riuscire a garantire l’approvvigionamento dei beni, compresi quelli di prima necessità».

 

La proposta di Anita


Per affrontare questo nodo, l’associazione propone alcuni provvedimenti a breve e medio termine. Tra i primi spicca la richiesta d’inserire una quota dedicata agli autisti nel decreto flussi, per favorire il reclutamento di immigrati tra le imprese dell’autotrasporto. Anita precisa che questa non è “la” soluzione al problema, ma fornirebbe un contributo positivo. Spiega Baumgartner: «Inizialmente, il trasporto merci è stato escluso dal decreto flussi. Poi è stato ammesso, ma assieme ad altri settori, tipo edilizia e alberghiero. Tuttavia, il contingente per la logistica è stato subito esaurito dagli altri settori. Noi chiediamo una quota riservata esclusivamente per i conducenti di mezzi pesanti». Su questo punto Anita attende risposte positive da parte del governo. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: IL SOLE 24 ORE

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