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20 Apr 2021

Assiterminal e Assologistica in pressing per i ristori: ''Non vogliamo inaugurare la stagione dei ricorsi''

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Serve subito una soluzione.

 

Assiterminal e Assologistica, che insieme rappresentano quasi il 90% dei Port & Terminal Operators, stigmatizzano in un’istanza formalizzata al MIMS “la parziale e frammentata applicazione della misura normativa ottenuta nel 2020 che prevedeva, per lo stesso anno, di poter ottenere dalle ADSP la riduzione dell’importo del canone concessorio a fronte di una riduzione di fatturato superiore al 20%, nonché il ritardo (anche degli uffici della Commissione Europea) nel rendere disponibili le risorse economiche del fondo istituito in legge finanziaria a favore dei Terminal passeggeri (anche questo da noi richiesto e ottenuto per cercare di far fronte agli impatti della pandemia nel 2020)”. Lo comunica una nota dell’associaizone dei terminalisti, firmata dal direttore Alessandro Ferrari. “L’appello al MIMS è conseguente alla diversa esecuzione che alcune ADSP hanno dato alla previsione contenuta nell’art.199 dl 34/20 anche alla luce del successivo dm attuativo, contestando inoltre la previsione della Conferenza dei Presidenti dello scorso novembre, di un’ulteriore “franchigia” del 20% (da intendersi quale alea nell’esercizio dell’attività imprenditoriale … nel corso di una pandemia?) che rende ancora più attenuata una forma di ristoro già contenuta nella sua potenziale efficacia”.

 

“Sembra paradossale che a 4 mesi dall’inizio del 2021 (che peraltro sta riproponendo impatti devastanti sul settore crocieristico alla pari dell’anno appena concluso e volumi di traffico che faticano a tornare accettabili per l’equilibrio economico-finanziario anche degli altri operatori) si debba ancora discutere su questi temi invece di concentrarsi sul contingente e sulle prospettive, così come è inconcepibile che alcune aziende con fatturati in “rosso scuro” (alla pari di altri comparti produttivi) non abbiano ancora dati certi sui ristori spettanti per chiudere in qualche modo i loro bilanci: ma è così”!

 

"L’obiettivo delle due Associazioni è chiaro: si vorrebbe evitare che le aziende maggiormente in difficoltà avviino una stagione di ricorsi in un contesto che vorrebbe e dovrebbe invece raccogliere le energie e concentrare le sinergie degli operatori (che, è non è pleonastico ricordare, sono e costituiscono l’asset produttivo dei porti) per ripartire, insieme alle rispettive ADSP, in un’ottica di dialogo e partnership quale presupposto e condizione per efficientare un vero Sistema della portualità”. Da qui la richiesta: “Chiediamo al Ministero di agire, sulla base delle proprie prerogative, per aiutarci a chiudere i temi del 2020, garantendo semplicemente uniforme e esaustiva applicazione nonché esigibilità di quanto previsto dalle norme. Abbiamo tutti bisogno di guardare avanti contribuendo a costruire un contesto di certezza e trasparenza normativa che si ottengono anche attraverso una maggiore chiarezza e semplificazione dei ruoli degli interlocutori istituzionali, la tempestività di esecuzione delle norme e una rinnovata relazione tra gli stakeholder (che identifichi nel privato un partner e non un mero destinatario di regole che spesso si sovrappongono pure)”. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: THE MEDI TELEGRAPH

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