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07 Apr 2021
Isuzu, Hino e Toyota, una triade dagli evidenti tratti in comune. Lo scenario stradale e il Sol Levante, per citare i più macroscopici. Tre figure così remote, se le osserviamo nel loro arcipelago di origine, che l’eco del loro operare diventa quasi inintelligibile. Se non fosse che l’interazione tra Isuzu e Toyota (Hino è il braccio camionistico del colosso diretto da Aiko Toyoda) inevitabilmente si riverbera su scala planetaria, quindi anche tra le Alpi e il Mediterraneo.
Isuzu, Hino e Toyota. I tre samurai per il veicolo commerciale del futuro prossimo
Ascoltiamo il resoconto direttamente dal comunicato congiunto dei tre. “Isuzu Motors Limited, Hino Motors e Toyota Motor Corporation hanno annunciato la partnership per i veicoli commerciali. Le tre società intendono applicare le tecnologie ‘Case’ di Toyota ai veicoli commerciali di Isuzu e Hino. Attraverso questa collaborazione mirano ad accelerare l’implementazione e la diffusione delle tecnologie e dei servizi Case e ad affrontare gli snodi critici dell’industria dei trasporti, nonché a centrare l’obiettivo delle emissioni zero. In particolare, le tre aziende hanno in programma di cooperare allo sviluppo di veicoli elettrici a batteria (Bev) e veicoli elettrici a celle a combustibile (Fcev), le tecnologie di guida autonoma e le piattaforme elettroniche applicate al settore dei veicoli commerciali. Durante il lavoro coordinato su Bev e Fcev per ridurre i costi dei veicoli, le tre aziende hanno in programma di incentivare la conoscenza e l’accettazione sociale dei veicoli alternativi, introducendo ad esempio le versioni Fcev agli eventi collegati all’idrogeno nella prefettura di Fukushima, in Giappone, e accelerare le iniziative volte alla loro diffusione. Inoltre, Isuzu, Hino e Toyota intendono sintonizzare le rispettive infrastrutture tecnologiche per realizzare una piattaforma di veicoli commerciali che fornisca agli utilizzatori gli strumenti per risolvere i problemi in corso d’opera. Attraverso questa piattaforma, intendono fornire soluzioni logistiche che non solo aiutano a migliorare l’efficienza del trasporto dei veicoli commerciali, ma contribuiscono anche a ridurre le emissioni di CO2”.
Più ‘Case’ per tutti
Ha un nome la casa comune dei costruttori giapponesi coinvolti nel progetto, ed è ‘Commercial Japan Partnership Technologies Corporation‘, e qui la parola ‘casa’ entra inevitabilmente in conflitto semantico con il termine che identifica il set tecnologico di Toyota. Si tratta dell’acronimo inglese ‘Case’ (Connected cars, Autonomous – Automated driving, Shared, and Electric). “In futuro” prosegue il comunicato “Isuzu, Hino e Toyota intendono approfondire la collaborazione, riservandosi di valutare la cooperazione con altri costruttori. Isuzu e Toyota hanno concordato l’acquisizione di 39 milioni di azioni ordinarie di Isuzu per un valore totale di 42,8 miliardi di yen da parte di Toyota, che quindi capitalizzerà l’equivalente del 4,6 percento del pacchetto azionario di Isuzu alla fine di settembre 2020. Isuzu prevede di rastrellare sul mercato azioni Toyota di pari valore”. Leggi tutta la notizia
Fonte: DIESEL WEB