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26 Mar 2021
LIVORNO - «Stiamo assistendo a cambi di paradigma potenti, impatti immediati come l’e. commerce che porta sulla logistica un impatto sociale come non si era mai visto e che si confronta con il dover fare sempre di più, ad un costo sempre più basso».
«I porti e i terminal portuali sono soggetti a questi cambi di paradigmi, poichè collocati nelle città storiche, avvertono forte la crescita della necessità di occupazione, la lotta al cambiamento climatico, valore comune con la ricerca di città sempre più sostenibili»- ma anche «gli elementi strategici della logistica che permettono l’internazionalizzazione e maggiore competitività di mercati e prodotti» - Sono le tematiche affrontate da Daniele Testi, presidente di SOS Logistica- intervenuto alla Tavola Rotonda on line "Industria 4.0 e sostenibilità tra porti e logistica verso il 5D (connettività e persone)" del 24 marzo, organizzata da Assiterminal in collaborazione e The International Propeller Clubs e di cui Corriere marittimo è stato media partner.
Innovazione, logistica e sostenibilità nella visione più ampia: sociale, economica, ambientale e che, pertanto, non si limita al fattore ecologico, ma include il benessere sociale e del pianeta guardando anche all'economia e ai profitti delle imprese. SOS Logistica è l'associazione guarda in questa direzione con la promozione di azioni, tra le quali la Carta di Padova il documento a cui hanno aderito i principali stakeholder del sistema logistico, piattaforma che promuove azioni di trasformazione sostenibile.
«Come mettere insieme questi elementi?» - chiede Testi - «La logistica non è più una parte della catena del valore ma è essa stessa la catena del valore. Nella logica collaborativa abbiamo promosso l’iniziativa della Carta di Padova trovando con gli altri stakeholder della logistica un punto in comune. La sostenibilità con unico obiettivo condiviso, in un mondo vasto: da chi chiede i servizi di logistica a chi offre questi servizi, fino al consumatori finali» - Ruolo poi degli strakeholder del settore definire della «priorità da sottoporre al decisore pubblico» - un processo in cui «le risorse immesse non siano con un ritorno a breve termine, ma in grado di dare benefici a lungo termine». Leggi tutta la notizia
Fonte: CORRIERE MARITTIMO