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09 Nov 2020
Bloccato un cantiere da quasi un miliardo di euro, per risoluzione di contratto, al Brennero. Subisce uno stop traumatico, anche se in parte annunciato, la procedura di realizzazione della galleria di base, opera strategica per il collegamento ferroviario dell’Italia verso il centro Europa. La progettazione e realizzazione è affidata alla società per azioni Bbt Se, che ha ricevuto l’incarico dai due Stati confinanti, Italia e Austria. Ma l’affidatario, con cui è nato il contenzioso, è Arge H51, un raggruppamento composto dalle imprese Porr Bau GmbH, G. Hinteregger & Söhne Bau GmbH, Condotte S.p.A. e Itinera S.p.A. L’annuncio è stato dato da Bbt Se: “Nonostante le intense trattative e gli sforzi compiuti negli ultimi mesi, la Società della Galleria di Base del Brennero e l’affidatario non sono riusciti a trovare un accordo in merito alle controversie contrattuali nel lotto costruttivo H51 Pfons-Brennero”. Si tratta di un tratto di circa 15 chilometri, nella parte meridionale dell’opera in territorio austriaco. Complessivamente il traforo è lungo 64 chilometri (ma le gallerie in totale superano i 200 chilometri) e collegherà Fortezza con Innsbruck. Quando sarà ultimato (la previsione è per il 2028) sarà la più lunga galleria ferroviaria del mondo. Il valore del lotto è di 966 milioni di euro.
A portare alla drastica decisione è stato un contenzioso sulla modalità di realizzazione dei lavori, così spiegata da Bbt Se. “Il definitivo rifiuto di eseguire diverse prestazioni pattuite contrattualmente e la conseguente compromissione del rapporto di fiducia ci ha costretti, purtroppo, a procedere alla risoluzione del rapporto contrattuale con l’Arge H51. Anche alla luce della prospettata risoluzione del contratto, l’Arge H51 non ha cambiato la propria posizione”. E quindi dovrà partire una nuova gara d’appalto. “Per garantire che i lavori possano proseguire nel più breve tempo possibile, è stata già avviata una analisi di approfondimento sull’intero progetto al fine di addivenire il prima possibile alla nuova gara di appalto”, hanno spiegato i due amministratori di Bbt Se, Gilberto Cardola di parte italiana e Martin Gradnitzer di parte austriaca. I due manager nel settembre 2019 hanno sostituito sia Konrad Bergmeister, amministratore di parte austriaca, che Raffaele Zurlo, di parte italiana, dopo che quest’ultimo aveva avanzato pesanti accuse sulla crescita delle spese sul versante tirolese, con uno sforamento delle previsioni di oltre 200 milioni di euro.
Secondo Bbt Se, la risoluzione del contratto è stata “l’unica scelta possibile”. La società si è detta “fortemente amareggiata del fatto che il supporto offerto non sia stato accettato da Arge H51 e che ciò abbia portato a ritardi molto gravi nel lotto di costruzione Pfons-Brennero, che avrebbero potuto essere evitati se le prestazioni concordate contrattualmente fossero state eseguite”. Adesso i tempi si allungheranno, per un’opera
“Ora l’attenzione deve tornare dalle questioni giuridiche a quelle operative, perchè i lavori per il completamento del tunnel di base del Brennero devono concludersi entro questo decennio” hanno dichiarato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e il capitano del Land Tirolo, Günther Platter. “Ci aspettiamo chiarezza, e soprattutto una pianificazione concreta sul proseguo dei lavori. La società BBT SE deve fare tutto il possibile per recuperare i ritardi già presenti, perchè bisogna sgravare le popolazioni di Alto Adige e Tirolo dal peso del traffico di transito”. Leggi tutta la notizia
Fonte: IL FATTO QUOTIDIANO